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Le menzogne di B.Spinelli 12/01/2009

Questa mail è stat inviata al direttore della Stampa

L'editoriale pubblicato oggi da Barbara Spinelli costringe il direttivo
dell'Associazione Italia Israele di Torino a chiedere la pubblicazione di
questa replica.
La posizione di Barbara Spinelli sul conflitto israelo-palestinese è ben
nota da tempo. Tuttavia diverso è il sentimento personale, che ciascuno è
libero di farsi, ed altra cosa è la realtà dei fatti, che nessuno è libero
di travisare, tantomeno chi scrive su un giornale indipendente.
Il ragionamento del primo ministro Olmert, citato dalla Spinelli, viene
estrapolato da un contesto al solo scopo di servirsene per il suo
ragionamento, che noi consideriamo del tutto errato e fuorviante. Olmert da
lungo tempo sta trattando con il Presidente Abu Mazen, e pare anche col
Presidente siriano. Entrambi rappresentano società riconosciute a livello
internazionale. Certo tale non è la situazione di Hamas che, dopo la sua
vittoria alle elezioni, non ha trovato di meglio che eliminare, spesso anche
fisicamente, i propri avversari politici di Fatah. Anche in questi ultimi
giorni numerosi sono stati gli assassini politici perpetrati da Hamas nei
confronti dei sostenitori di Fatah. Per tali ragioni Olmert non ha mai
nemmeno preso in considerazione di trattare con Hamas, e tale era il suo
pensiero anche quando faceva le considerazioni riprese dalla Spinelli.
A cosa servirebbe infatti trattare con chi, basta leggere il suo statuto,
non intende né riconoscere l'esistenza della Stato di Israele, né accettare
ebrei sul sacro suolo islamico, né accettare alcuno dei precedenti accordi
firmati tra palestinesi ed israeliani, né sedersi a discutere soluzioni di
pace e conferenze internazionali; e tutto questo dettato da motivazioni
religiose che spingono questi fondamentalisti islamici a cercare oggi la
risposta alla sconfitta patita nelle crociate (tutto questo sta scritto
nello statuto di Hamas)!
La citazione dello scrittore Yehoshua viene anch'essa fatta a sproposito;
ancora nei giorni scorsi i lettori de La Stampa ne hanno potuto leggere il
pensiero negli articoli da lui firmati. Egli ha perfettamente chiaro che
Israele non poteva continuare a non reagire in difesa dei propri cittadini,
da anni attaccati dai missili di Hamas che, anche se la Spinelli scrive che
hanno arrecato poche vittime e pochi danni, costringono da troppo tempo
tanti civili a vivere nell'angoscia perenne (ma forse questi danni
interessano solo a senso unico?). Già una volta un nostro intervento ha
obbligato Yehoshua a sconfessare a La Stampa che aveva falsato il suo
pensiero. Non crediamo che, in un momento tragico come l'attuale, dobbiamo
ancora attirare la sua attenzione su quanto La Stampa gli fa dire.
La Spinelli non prende minimamente in considerazione gli sforzi fatti
dall'esercito israeliano per ridurre al massimo le vittime civili. Non ci
risulta che alcun esercito abbia mai avuto simili precauzioni, in nessun
altro conflitto. Chi conosce personalmente i cittadini israeliani capisce
benissimo a che cosa noi alludiamo. Ma la Spinelli invece nega questa
realtà. Basta per chiunque guardare le tante immagini disponibili che
mostrano i terroristi di Hamas costringere, con le buone o con le cattive,
civili, anche giovanissimi o donne, a far da scudo in azioni di guerra, per
capire che le parole della Spinelli in merito sono false.
Hamas si è trovata i valichi chiusi, fossero verso Israele o verso l'Egitto,
perché questo era l'unico metodo per frenare l'ingresso di micidiali armi
che, in mano a terroristi, servono prima di tutto ad uccidere civili inermi.
Non voler partire da questo preciso dato di fatto falsa qualsiasi
ragionamento conseguente.
La realtà taciuta dalla Spinelli è che la situazione di Gaza è da sempre
talmente difficile da gestire che neppure Sadat volle riprendersene il
controllo. E questo non certo per colpa di Israele. E le colpe dei dirigenti
di Hamas sono ben maggiori di come le fa apparire la Spinelli. Non peccati
veniali ma crimini di guerra!
Dalla lettura di questo editoriale sembrerebbe invece che ogni colpa sia da
addebitarsi ad Israele. Ma se perfino Abu Mazen e Mubarak sono stati
costretti a interrompere le trattative con questi uomini, considerati
terroristi da buona parte dei paesi occidentali, ci saranno pur delle
ragioni, che la Spinelli non vede.
La pubblicazione di parole come quelle di questo editoriale serve solo ad
incitare all'odio, come dimostrano gli episodi che ancora ieri, ancora anche
a Torino, si sono verificati di fronte all'edificio che ospita i nostri
dibattiti, civili e aperti a tutti. Anche di questo  dovrebbe essere
cosciente la Spinelli prima di scrivere i suoi editoriali, sempre impregnati
di odio verso lo Stato di Israele.


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