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Informazione Corretta Rassegna Stampa
10.01.2009 Rania di Giordania sostiene l’insostenibile
10.000 palestinesi uccisi in Giordania, ma nessuno fiatò. L'analisi di danielle Sussmann

Testata: Informazione Corretta
Data: 10 gennaio 2009
Pagina: 1
Autore: Danielle Sussmann
Titolo: «Rania di Giordania sostiene l’insostenibile»

Rania di Giordania sostiene l’insostenibile,

ossia, quando il consenso alla bellezza di uno status symbol legittima l’insostenibile allineamento alla propaganda, alla menzogna, usando della letteratura propria allo sterminio degli ebrei modificandone i termini a favore dei palestinesi. Il grande imbroglio. Non varrebbe la pena di soffermarsi sulle dichiarazioni di Rania di Giordania, se non fosse che sono state ufficiali ed espresse nel consesso delle Nazioni Unite. Inoltre, nell’immaginario quasi collettivo, la regina di Giordania ha riempito il vuoto favolistico lasciato da Lady Di. Coccolata per questo motivo dai media, è impegnata nel suo ruolo a fianco di re Abdallah II e per l’emancipazione della donna nel mondo islamico, ma le sue apparizioni mondane ed internazionali sono caute o limitate a causa delle minacce di attentati contro la famiglia reale giordana. Inoltre, i reali di Giordania se la devono vedere con una popolazione per tre quarti di origine “palestinese” tra cui leaders ed elementi del terrorismo internazionale, vedi soprattutto al-Qaeda. Un analista israeliano osserva che dall’Egitto e dalla Giordania non penetrino in Israele dei terroristi. Questo perché tali paesi hanno la volontà e la capacità di controllare i loro terroristi. Hussein di Giordania fece uccidere diecimila militanti e terroristi dell’OLP quando quest’ultimo rappresentò una forza e minaccia destabilizzante come stato nello stato. Non vi fu alcuna condanna internazionale, tanto meno quando da quella mattanza originò l’organizzazione terrorista Settembre Nero, dal mese in cui avvennero gli scontri con la storica Legione Araba fedele alla dinastia degli Hashemiti. Settembre Nero fu il maggior responsabile degli attentati e dei numerosi dirottamenti aerei che funestarono l’Europa. Settembre Nero, pur essendo nato dalla costola dell’OLP, “deresponsabilizzava” agli occhi occidentali l’Organizzazione per la Liberazione della Palestina, da tutti gli attentati e dirottamenti. Improvvisamente Settembre Nero scomparve dalle sigle del terrorismo. Evidentemente aveva esaurito la sua missione a favore dell’OLP con cui l’Europa iniziò i suoi compromessi. Suonano false ed ipocrite le parole di Nelson Mandela quando afferma che “l’umanità non è completa senza la libertà dei palestinesi”. Ma, ancora più falsa e pericolosa è l’affermazione di Rania di Giordania che, parafrasando Mandela, stravolge il concetto elaborato dai grandi autori della letteratura del Novecento sulla Shoah, a favore dei palestinesi: “l’umanità è incompleta senza i palestinesi”. Nel caso di Mandela – che proprio lui che ha vissuto l’Apartheid sudafricano, denuncia lo stesso razzismo da parte di Israele – la libertà dei palestinesi è sempre stata controllata, ma mai osteggiata se non contro i terroristi e più ampiamente contro l’orda stragista suicida scatenata da Arafat contro i civili israeliani nella cosiddetta “intifada al-Aqsa”. Una vera guerriglia preparata e decisa da Arafat con l’assenso delle nazioni islamiche da lui visitate dopo l’abbandono dei colloqui di Camp David un mese prima. Con l’avvallo di politiche e media occidentali malgrado l’evidenza dello stragismo che stava colpendo i cittadini israeliani ed ebrei, oltre a diversi arabi-israeliani e cittadini stranieri (proprio a causa dell’indifferenza dei terroristi nel colpire siti e persone). Quando si parla di umanità, Israele non rientra nella retorica di certo mondo. Otto lunghi anni (perché in realtà sono otto gli anni essendo iniziati i lanci di Qassam da Gaza già durante il 2001, quindi i lanci sono riferibili ad ogni anno di tensione vissuto dal sud di Israele) di esasperazione e sofferenza che hanno visto sempre più perfezionare gli ordigni made in Gaza, sono stati ignorati dalla comunità internazionale che, solo oggi, accusa come legittimi solo gli attacchi perpetrati dal ritiro israeliano dalla Striscia. Legittima pertanto la bontà degli attacchi contro i civili israeliano dei 5 anni precedenti. Naturalmente, nessuno dei sostenitori del vago concetto dei Diritti dell’Uomo si chiede se i gazani dal ritiro israeliano stiano meglio oppure no. Quella che era la serra del Medio Oriente, grazie al lavoro congiunto di ebrei ed arabi (e questo mai viene ricordato), è stata distrutta a favore di tunnels e basi dell’odio. Non rientra assolutamente nella casistica delle denunce contro l’umanità, l’uccisione dei gazani sospetti di collaborazionismo con Israele, accuse sostenute da processi sommari con sentenza già scritta od anche in assenza di tali processi. Accusare un’organizzazione terroristica con cui si devono fare i conti, sballa ogni valore acquisito in millenni di civiltà. La pretestuosa retorica di Rania di Giordania aggiunge l’ignobile concetto che Israele (principalmente) ed altri (da vedere chi) vogliano sterminare i palestinesi. Già il concetto serpeggia – quando non apertamente dichiarato – nella propaganda palestinese e terzomondista occidentale, ma quando ad affermare simili dichiarazioni è uno status symbol, la legittimazione di tale accusa è sistematica. E’ allora importante fissare i termini probanti del diritto e della storia. I termini probanti dei fatti. Per smontare ogni teoria falsa e menzognera che sembra avvallare la propaganda che non ha alcun fondamento nella storia, ma la reinventa, né nel diritto che solo è probante. E’ auspicabile che l’intento di Obama nel voler ripristinare “alti ideali” contro il terrore, si applichi anche alle storture e falsificazioni della propaganda che lo legittima.

 

 

Danielle Sussmann

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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