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Ma su dai, non prendetevela troppo a cuore, sapete com'è il Moni, è un simpatico bastian contrario.
Beh, si avete ragione anche voi, non mi pare opportuno tifare per Hamas e i suoi sponsor, più o meno occulti, in questo momento, ma, ripeto, al cantore dello Shtetl servono sempre nuovi palcoscenici, nuovi personaggi da interpretare; credete a lui, il momento è topico, lo scenario è internazionale e il sangue trabocca da una parte sola, mentre il personaggio che interpreta la parte del buonissimo buonista pacifinto è ambita da molti rivali e sulla scena bisogna imporsi con estro e destrezza, con le unghie e con i denti, perché non si vive di soli ideali....
E poi Hamas rientra in un piano divino, che contempla la catarsi del genere umano, progetto palingenetico che miseramente fallì nel XX secolo, ma che ora può rinascere dalle ceneri in collaborazione con un mallevadore di spiccate virtù psicopatiche e residente a Teheran. E il Moni non può mancare all'appuntamento con "sta storia".
Beh, non state lì sempre a lamentarvi; per compensare l'editoriale di Ernesto Galli della Loggia del tre gennaio u.s., non basterebbero nemmeno cento esibizioni del nostro simpatico saltimbanco.
lettera firmata |
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