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Da: Segre Fast Web <segreamar@fastwebnet.it>
Data: 5 gennaio 2009 23:44:46 GMT+01:00
Oggetto: per Giorgio Dell'Arti e per conoscenza al Direttore responsabile
deformazioni della realtà. La giusta idea di informare il vasto pubblico della Gazzetta è rimasta quindi vanificata.
Lei scrive infatti: "Gaza è ancora territorio israeliano e quindi, tecnicamente, l'attacco a Gaza è un attacco a
se stessi". Questo è falso, perché Gaza non è MAI STATO territorio israeliano, ma bensì egiziano (e
quando venne firmata la pace tra Egitto ed Israele Sadat pretese la restituzione di tutti i territori persi nelle
guerre tranne appunto Gaza che non volle riprendersi a nessuna condizione).
Più avanti lei scrive, relativamente a Gaza: "l’idea era di cambiare la natura di quel territorio
trasformandolo da palestinese in israeliano". Anche questo è falso, giacché Gaza rimase nello
stato di territorio occupato (ma non annesso, e quindi non israeliano), nell'attesa che uno
stato palestinese, destinato a nascere prima o poi, se ne prendesse la gestione. Mai nessun
governante di Israele ha pensato di annettere Gaza e quindi di renderla territorio dello Stato.
Insomma Gaza fu dapprima territorio egiziano, e poi territorio occupato, ma non annesso, da
Israele. Dopo il ritiro di Israele è diventato territorio sotto la giurisdizione prima di Fatah e poi di
Hamas.
Infine scrive, dopo aver parlato delle vicende giudiziarie dell'ex presidente dello Stato e del primo ministro
dimissionario: "Netanyahu, Barak, la Livni sperano di far dimenticare tutto questo il giorno delle
elezioni"; anche questo non è corretta informazione, dal momento che nessuno dei tre, né Barak,
né la Livni né Netanyahu ha nulla a che vedere con le vicende processuali dei due presidenti.
Vede, signor Dell'Arti, è importante, quando si fa informazione, farla con precisione, per evitare
reazioni del lettore come, in un giornale che si occupa di calcio, è pericolo ben noto. Cordiali saluti
Emanuel Segre Amar
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