L'idea che potesse esservi all'interno della classe dirigente fascista una fronda ostile all'antisemitismo emulativo di Mussolini, è una illusione. Le uniche manifestazioni di solidarietà filoebraica che si registrarono all'interno della classe dirigente furono motivate da ragioni sentimentali, non ideologiche o men che meno razionali, come nel caso di Pavolini che sottrasse la propria amante alla deportazione in quanto sua compagna, non per solidarietà al popolo ebraico e ostilità contro la politica del pagliaccio Mussolini. La classe dirigente fascista era troppo ignorante e vigliacca per opporsi al più ignorante di tutti e cioè Mussolini e la prova di questa ignoranza è data con certezza dal testo legislativo della legge 1728/1938, norma che discrimina gli ebrei ma non ne indica il criterio di identificazione. Un governo si giudica dalle sue leggi e il giudizio che deve farsi di una classe dirigente di questo genere è di ignoranza, crudeltà , pavidità e scimmiottamento del grande imbianchino. Un bifolco ignorante e odioso come Mussolini non poteva creare intorno a sè che una corte di bifolchi non dico più ignoranti di lui perchè ad impossibilia nemo tenetur, ma dello stesso rango. I colloqui di Mussolini con gli inglesi al tempo dell'anschluss sono i contatti di un vigliacco che teme il tedesco matto e sifilitico, non il frutto di una solidarieà all'occidente: la legislazione razziale del 1938 si iscrive nel contesto tralaticio di una civiltà giuridica che fa ridere, quella romana, e ne rappresenta uno sviluppo coerente sempre che possa parlarsi di coerenza di un sistema giuridico che rimbambisce l'interprete per la sua rivoltante falsità e stupidità . Importa che l'ebraismo, soprattutto quello religioso, che è purtroppo propenso a grandi riconciliazioni da operetta, consideri sempre il fascismo come il nemico, il male assoluto e senza eccezioni e l'antifascismo come la sola dimensione autentica dell'ebraismo e cioè sulla base delle nostre fonti, in quanto l'ebraismo come cultura di liberazione nasce con l'esodo, cioè la lotta di liberazione dal faraone. Il faraone di allora era il fascista di oggi e la sua distruzione, sia che abbia forma islamica che abbia forma romana, E' il compimento della legge degli ebrei. La religione della Legge è il razionalismo (il culto della Ragione) e l'ebraismo in questo senso, ne è solo un viatico. I nostri soldati sui carrarmati a Gaza li vediamo pregare, ma non è la preghiera del cerimoniere cattolico o dell'arabo: E' la preghiera di Israele in cui il soldato di Davide trova la forza per il combattimento e la certezza di essere dalla parte della Ragione. Dalla parte di Israele e dei nostri morti.
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