Los amigos todos caballeros: Mahmoud, Vladimir e Hugo L'analisi di Piera Prister
Testata: Informazione Corretta Data: 06 gennaio 2009 Pagina: 1 Autore: Piera Prister Titolo: «Los amigos todos caballeros: Mahmoud, Vladimir e Hugo»
Sembra che la caduta a picco del prezzo del petrolio da 160 dollari al barile a 40, secondo i dati pubblicati sul The Wall Street Journal del 30 dicembre 2008, abbia generato seri problemi economici e tensioni domestiche di ordine sociale ai tre amici sempre piu' stretti, Mahmoud, Vladimir e Hugo che nella passata estate, ringalluzzitisi per l'ascesa alle stelle del prezzo del prezioso combustibile, gia' pensavano sulla scia crescente dell'ebbrezza di poter dominare il mondo attraverso il ricatto dei prezzi. Il nostalgico Vladimiro Putin lo scorso agosto, nei suoi sogni di ritorno alla passata grandezza dell'Impero Sovietico, s'era spinto con un fare da bullo oltre i confini russi e con carri armati e bombardieri aveva invaso la Georgia, mettendola a ferro e fuoco e s'era annesso l'Ossetia e l'Abkhazia, mentre i paesi della comunita' internazionale restavano a guardare come le tre scimmiette di Agatha Christie, non vedevano, non sentivano e tacevano, non volendo crepare di freddo nella fredda imminente stagione. Anzi il presidente francese Sarkozy volava persino a Mosca in Ottobre pronto a firmare un possibile e agognato contratto di vendita di macchine Renault. Ora la Russia si ritrova con una grave inflazione e svalutazione del rublo, perdite di posti di lavoro e un crescente malcontento interno stando ai sondaggi della stazione radio Ekho Moskvy, che e' l'unica indipendente, mentre le altre sono tutte asservite al regime. Dozzine di giornalisti sono stati assassinati e il giornalista Mikhail Beketov, una voce libera e critica del regime giace con una gamba amputata in un letto d'ospedale dopo essere stato assalito e pestato a sangue dai soliti ignoti (The W.S.J. Andrew Osborne 3 dic.2008). Quello e' stato solo un avvertimento. Solo nel mese di dicembre sono scoppiate in almeno 30 citta' russe, rivolte domate da poliziotti antisommossa per gli esosi prezzi di macchine usate Toyota che i russi preferiscono a quelle di qualita' molto scadente di produzione russa che i riccastri produttori vorrebbero imporre ai cittadini. Inoltre i Russi da settimane stanno sperimentando i brividi per i ritardi di pagamento delle loro stipendi che rinnovano la paura del collasso economico sovietico nel 1998 quando in una sola notte il rublo perse due terzi del suo valore.( Russian workers feel pain- Andrew Osborn The WSJ 21 nov.2008). Proprio nella scorsa settimana Putin ha chiuso l'approvvigionamento del gas all'Ucraina per insolvenza, mentre alla TV imperversa con dosi da lavaggio del cervello la propaganda antiamericana come con il documentario di Giulietto Chiesa -gia' corrispondente dell'Unita' a Mosca- sull'11 settembre che sposa la tesi del complotto e che, trasmesso la prima volta venerdi' 15 settembre nell'ora di punta, ha avuto un alto indice di ascolto di milioni e milioni di spettatori, ma di certo non tutti l'hanno bevuta.
Mahmoud Ahmadinejad non e' da meno e continua nella sua determinazione di incenerire Israele e, in attesa di raggiungere la quantita'di uranio necessaria per la costruzione della bomba nucleare, finanzia con fior di petroldollari e arma i terroristi di Hamas che a Gaza hanno costruito rampe di lancio di missili contro Israele –ne hanno lanciati oltre seimila- persino dentro le moschee, facendosi spregevolmente scudo di bambini e di donne, dopo averli concentrati in case piene di armi che l'aviazione israeliana e l'artiglieria bersagliano mezz'ora dopo il segnale d'avvertimento. D'altronde Israele se vuole sopravvivere non ha vie d'uscita, ha pazientato abbastanza e come il mitico eroe Ercole, deve distruggere militarmente l'idra a cento teste di Hamas, perche' presto i missili che stanno colpendo lo stato ebraico saranno di piu' lunga gittata e con testate piu' distruttive e temibili. La sua lotta e' immane ed impari deve combattere contro due nemici entrambi agguerriti, il fondamentalismo islamico e l'informazione deviata e distorta dei media occidentali che e'un nemico piu' potente ed piu'insidioso del primo. I media sono cosi' bugiardi e cosi'maldestri nel riportare le notizie che la verita' alla fine non puo' che saltare fuori, come a proposito della manifestazione a Melbourne con tanto di cartelli inneggianti ad Israele riportata invece dall'Ansa come anti-israeliana, il colmo dell'idiozia. Almeno si spera che Amhadinejad con la caduta del prezzo del petrolio abbia sempre meno la possibilita' di finanziare il terrorismo costretto com'e' adesso a ridurre la spesa pubblica e a torchiare gli Iraniani che protestano contro l'aumento delle tasse, come i venditori nei bazar che hanno incrociato le braccia scioperando contro il governo che voleva imporre una nuova tassa. Ed anche nelle universita' le proteste studentesche continuano seguite da una dura repressione.
In Venezuela l'inflazione e' al 36%, ci sono file ai negozi di generi alimentari che incominciano a scarseggiare e le tasse da pagare che aumentano insieme all'altissimo indice di criminalita'. Hugo Chavez avra' sempre meno soldi per finanziare trafficanti di droga come i Farc colombiani e per erigersi alla guida dei paesi sudamericani mandando milioni di dollari di petrolio in Nicaragua al sandinista Daniel Ortega chiedendone solo il pagamento della meta' ( "Election by fraud in Nicaragua" di Mary Anastasia O'Grady, The W.S.J. 24 nov. 2008) e sostenendo tutte le dittature latino- americane dei fratelli Castro in Cuba, di Evo Morales in Bolivia, e di Rafael Correa in Ecuador. E avra' meno soldi anche per comprare armi da Putin dopo la parata militare del settembre scorso e dell'invio a Caracas di jets militari russi, Tu-160 -ossia bombardieri supersonici nucleari- e navi da guerra. Cosi' pare che il crollo del prezzo del petrolio giochi a favore della democrazia e funga paradossalmente da "galantuom galeotto" in quanto favorirebbe il risveglio dello spirito democratico e l'opposizione dei popoli a questi regimi autocrati sponsors del terrorismo che sempre piu' mostrano la loro vera natura corrotta, brutale e tirannica, e che malgrado le ingenti ricchezze dei paesi che governano -anzi sgovernano- costringono alla miseria un numero sempre piu' crescente di diseredati.