|
|
||
Il jazzista del gulag Natalia SazanovaTranseuropa Euro 15,00
Potrebbe essere una favola nera di Natale e invece è la storia vera del musicista Eddie Rosner. All’anagrafe si chiamava Adolf, ma i suoi genitori non potevano immaginare quali presagi celasse quel nome: lui si faceva chiamare Eddie e divenne un trombettista famosissimo tanto che Louis Armstrong lo definì “il Louis Armstrong bianco”. Ma nella Germania degli anni ’30 se eri ebreo e in più suonavi “musica da negri” non restava che fuggire. Eddie riparò prima in Polonia e poi in Russia, dove raggiunse un tale successo che venne chiamato da Stalin per un concerto privato. Dopo il 1946, con il crescere della tensione con gli Stati Uniti, la Russia mise al bando tutto ciò che era americano. Eddie venne spedito prima in Siberia e poi nella terribile prigione della Kolyma. Riuscì a evadere solo nel 1954 e per anni cercò di ritornare in Germania. Ci riuscì solo nel 1974 e due anni dopo a Berlino morì, in miseria e nel più completo anonimato.
Gian Paolo Serino
Il Venerdì di Repubblica
|
Condividi sui social network: |
|
Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui |