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Informazione Corretta Rassegna Stampa
30.12.2008 Guerra Israele-Hamas, la posta in gioco
l'analisi di Danielle Sussman

Testata: Informazione Corretta
Data: 30 dicembre 2008
Pagina: 1
Autore: Danielle Sussmann
Titolo: «Guerra Israele-Hamas, la posta in gioco»

Un editoriale del Jerusalem Post afferma che, come previsto, i fanatici e gli estremisti europei non hanno tardato a farsi sentire. L’Europa filo-lobby palestinese, gli istintivi oppositori alla guerra, gli estremisti musulmani e i cosidetti arabi delle strade, hanno manifestato contro l’intervento armato israeliano a Gaza. A Londra, musulmani ed appartenenti alla sinistra hanno dimostrato aggressivamente contro l’ambasciata di Israele con lo scontato bruciare bandiere israeliane. Altre manifestazioni di protesta contro “l’olocausto” palestinese si sono avute a Copenhagen, Parigi e Madrid. La protesta del Partito Sunnita Islamico Iracheno nella città settentrionale di Mosul è finita in modo brutale con un terrorista suicida che si è fatto esplodere lanciandosi con la sua bicicletta contro i manifestanti, uccidendone uno e ferendone 16. Qualcuno si potrebbe chiedere perché al-Qaeda abbia attaccato dei sunniti anti-sionisti. La strategia dell’estremismo è semplicemente quella di provocare il caos e fiumi di sangue. 

E’ per lo meno singolare che: l’uccisione di 13 alunni in Afghanistan a causa di un suicida terrorista in un’auto piena di esplosivo; l’attacco suicida talebano in Pakistan con 30 musulmani uccisi, e le stragi in Iraq (9000 uccisi solo nel 2008) non abbiano infiammato le piazze arabe ed occidentali quanto gli ebrei e il loro diritto all’autodifesa.

 

 

Sconcertante l’appello di domenica del papa che ha accusato Israele di “violenza inaudita” esortandolo ad un “sussulto di umanità”. ???!!! Bene ha fatto Informazione Corretta a ricordare il silenzio della Chiesa durante la Shoah paragonandolo al troppo dire del Vaticano quando si tratta di condannare Israele. Quel “sussulto di umanità” della Chiesa, sempre mancato (salvo rare eccezioni di carattere personale) continua a mancare per gli ebrei. Tralasciando in questa occasione le responsabilità del Vaticano e della Chiesa intera sulla Shoah e nell’immediato dopoguerra con i salvacondotti per i criminali nazisti, non si possono dimenticare ed ignorare le responsabilità del Vaticano e della Chiesa tutta nelle relazioni con Israele. Innanzitutto, il duo Vaticano/Chiesa non ha riconosciuto l’esistenza di Israele e non ha allacciato relazioni diplomatiche (fino al 1994), di fatto allineandosi all’estremismo arabo antisraeliano. Estremismo di stati che hanno subito inserito tra le loro file i criminali nazisti fuorusciti grazie al Vaticano. Tra loro, ufficiali che hanno addestrato eserciti arabi contro Israele. Nasser e Siria in primis. La politica della Chiesa ha sempre operato nell’interesse degli arabi ed in funzione antisraeliana. Nel connubio con il potente ordine francescano, Custode di Terrasanta. Il “sussulto di umanità” e la denuncia di “inaudita violenza” da parte di ogni papa, sono mancati negli 8 anni di attacchi a Sderot e alle comunità del Negev. In pieno stragismo palestinese contro Israele, deboli e generiche affermazioni  da parte del Vaticano, ma alla reazione israeliana, Giovanni Paolo II esortava con forza ad erigere ponti. ?! Un papa che sì ha chiesto perdono a tutti i popoli massacrati in nome della religione cristiana, ma dichiarando che di quelle colpe erano responsabili i figli della Chiesa, non la Chiesa, notoriamente infallibile. Quando nel 2000, Arafat ha scatenato la sua guerra contro Israele – romanticamente definita Intifada dalla propaganda palestinese e mediatica – è iniziata anche la delegittimazione ebraica che non poteva portare che a quella cristiana. Per i cristiani ce n’è voluta per capirlo. La religione dell’amore batte il suo cuore per gli oppressi e non fa distinzione tra criminali e vittime innocenti. Però, prima devono soccombere. Ma, quando, la religione dell’amore si accorge di essere anch’essa bersaglio, allora si stringe intorno al papa e sente la necessità di trovare il capro espiatorio. Questo papa sta facendo un gioco che prima appariva ambiguo, ora sempre più chiaro. Sfrutta la paura dell’islam riportando la Chiesa alla sua tradizionale eredità antigiudaica e di compromesso con l’islam. Addirittura, non ha firmato la petizione sui diritti umani per la sua omofobia (allineandosi all’islam), e, addirittura, non ha lamentato e condannato l’esodo forzato, quando non le terribili condizioni dei cristiani di Gaza per  evitare che tale riconoscimento favorisse Israele!!! Di fatto, le relazioni diplomatiche sono servite al Vaticano solo per affermare – non poco arrogantemente – i suoi contenziosi con Israele. La Chiesa non vuole pagare le tasse sulle sue proprietà. In compenso, l’affare dei pellegrini che gestisce, attraverso i suoi vari ordini, le rende notevoli introiti economici e non si risparmia di diffondere odio per gli israeliani. Non solo: in Galilea, l’arroganza degli arabi-israeliani cristiani è costata diversi momenti di tensione con i drusi e i musulmani, anch’essi israeliani. Di fatto, vige la stessa pace fredda che è seguita all’accordo di pace tra Israele ed Egitto che ha avuto l’unico interesse strategico: riottenere il Sinai.

 

 

E questo ci porta al mondo arabo, in cui è avvenuta una spaccatura. Da un lato: Egitto, Giordania, Autorità Palestinese, Arabia Saudita, Paesi del Golfo fino al Maghreb. Dall’altro: Iran, Siria e il loro feudo Libano. L’élite araba – composta da capi di stato, accademici, giornalisti e uomini d’affari – pur condannando Israele, condannano e responsabilizzano tutti Hamas per quanto succede nella Striscia di Gaza. Anche se hanno foraggiato Hamas, sanno perfettamente che il fanatismo, l’intolleranza politica e l’esasperata situazione sociale provocati dagli islamisti causano una profonda minaccia al futuro degli arabi. Una bomba a tempo. Secondo l’editoriale del Jerusalem Post, Nasrallah (leader di Hitzballah-ndr) afferma una mezza verità quando dice che le élites arabe soffrono di un problema di disordine della personalità. Perfino quando cercano di difendere Hamas premendo su Washigton affinché convinca Israele a ritirarsi, sanno perfettamente che Hamas (così come Hitzballah e i Fratelli Musulmani) minaccia i loro regimi e lo sviluppo politico del mondo arabo. Dalla Giordania ai sauditi, agli emiri del Golfo e al presidente egiziano, questi arabi dovrebbero offrire un’alternativa all’estremismo islamico. Tolleranza, governi trasparenti, regole di leggi, rispetto della maggioranza verso le minoranze. Potrebbero iniziare – e così i loro sostenitori occidentali (ndr) – a ridefinire il significato dell’essere filo-palestinesi e dissociare la causa palestinese dal rigetto antisraeliano. In tale contesto, se Israele riuscirà a sconfiggere Hamas favorirà l’interesse arabo tanto quanto la sicurezza dei suoi cittadini. Non c’è governo occidentale (salvo pochi elementi) che non stia dalla parte di Israele in questo momento. Da ieri, a Roma, con discrezione girano gli elicotteri nel quartiere dei Parioli vicino alla grande moschea. Le voci chiedono ufficialmente il cessate il fuoco, ma il timore di attentati è più alto. Tuttavia, la posta in gioco è davvero troppo importante. L’Iran connection ha compattato Abu Mazen e Mubarak (oltre ai sostanziali più o meno amici Giordania ed emirati del Golfo fino al Maghreb) con Israele e Stati Uniti. Una love story che durerà poco, questa di Mubarak e Mazen (revanchista su Hamas), ma sufficiente ad incrinare notevolmente il fronte antisraeliano di questi decenni.

 

 

Se ne sono accorti i media più importanti e liberali. Non se ne era accorto a tempo il tg4, ma glielo devono aver detto; non se ne vuole accorgere Rai 3 che ieri ha messo in onda un ignobile blob-accostamento tra attacco israeliano a Gaza e il Padrino nel momento in cui Al Pacino ripete le parole contro l’odio del sacerdote – alla fonte battesimale del nipotino – mentre i suoi sicari uccidono i suoi nemici. La propaganda e il fanatismo instaurati da decenni sono duri a morire. Ma se Israele non commetterà errori – e non dovrebbe, avendo l’appoggio ufficioso di buona parte del mondo oltre a quello ufficiale americano e per una volta del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (non dimentichiamolo!) che ha emesso una risoluzione del cessate il fuoco non vincolante – la montagna di propaganda antisraeliana ed acritica filopalestinese è destinata ad essere cestinata ad uso di quelle frange irriducibili che formano la spazzatura mondiale.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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