Cosa succede qui a pochi kilometri dalla striscia di Gaza.
Sei mesi fa, cioè da quando è cominciata la "tregua" ho smesso di mandare le mie impressioni di chi sta proprio di fronte a Gaza nel Kibbutz Sa’ad. Oggi ho deciso che devo ai miei lettori un po' d'informazione di prima mano.
Il governo d'Israele aveva deciso di restituire possibilità di quiete ai residenti bombardati del Negev occidentale e così ha assentito di fare sei mesi di tregua, anche se sapeva benissimo che Hamas si sarebbe armato durante quel periodo. Si sperava che la popolazione di Gaza, avendo questa tregua, facesse pressione sul governo per avere una vita calma e costruttiva. Invece, qualche settimane prima della data di scadenza del patto, i missili Qassam hanno ricominciato a essere lanciati verso di noi. Dal governo israeliano nessuna reazione. Cosa voleva dire questo silenzio? Per noi che si subiva gli attacchi era una dimostrazione di esitazione, per Hamas era una dimostrazione di debolezza, che li spingeva a nuovi attacchi. Il colmo e` stato la settimana scorsa, dopo che il 19 di Dicembre e` scaduto il famoso patto e durante la festa di Hanukà, sono arrivati una centinaia di missili durante un giornata, allargando il cerchio del bersaglio. I nostri vicini di Kfar Aza e di Tekuma` sono stati colpiti nelle loro case.
Noi non si capiva che il governo cercava di arrivare a un patto con Hamas, perchè noi siamo quelli che vogliamo vivere in pace con i nostri vicini. Invece dall'altra parte del confine, come era previsto, si sono armati, hanno costruito proprio una citta` sotteranea di 80 metri quadrati, con tunnel che portano da una parte all'altra della striscia di Gaza e con magazzini pieni di esplosivi e armi. Ieri, dopo che il Primo Ministro Olmert ha mandato la settimana scorsa un ultimo messaggio agli abitanti di Gaza perché facessero pressioni sui ,loro leaders, e` arrivato il momento.
Mentre ci si accingeva a sedersi a tavola per il pranzo del Sabato, abbiamo visto e sentito il bombardamento di Gaza, gli aeroplani sono arrivati dal mare, con completa sorpresa per loro e per noi. Non più un governo esitante, ma un governo che finalmente ha reagito a quello che altri governi avrebbero fatto molto prima, e cioè se i cittadini vengono attaccati, quelli che attaccano devono essere puniti.
Ora non sappiamo quali saranno le conseguenze per noi cittadini al confine con Gaza, se continueranno a bersagliarci o se finalmente capiranno che c'e` solo una via, quella della pace, vivere e lasciar vivere. E’ quello che il nostro governo vuole raggiungere, quello che si propongono i bombardamenti così mirati di questi giorni.
Susanna Cassuto-Evron