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Il Giornale Rassegna Stampa
28.12.2008 Contro Hamas è guerra
L'analisi di Fiamma Niresntein

Testata: Il Giornale
Data: 28 dicembre 2008
Pagina: 1
Autore: Fiamma Nirenstein
Titolo: «Mai più esitazioni contro il nemico, Gerusalemme dice basta al terrore»

Apriamo informazione corretta di oggi,

28/12/2008, con l'analisi di Fiamma Nirenstein sul GIORNALE in prima pagina. Nelle pagine successivi di IC cronache e analisi dei giornali di oggi. Ecco l'articolo, dal titolo " Mai più esitazioni contro il nemico, Gerusalemme dice basta al terrore".

L’attacco di Israele a Hamas e’ stato duro, deciso, tutte le sue strutture sono state prese di mira, Hamas senza piu’ esitazione e’ stata considerata dopo lunga riflessione come un nemico vero, pericoloso, strategico, e non come talvolta lo si fantastica in Europa, un’organizzazione estremista ma in fondo periferica. Se cerchiamo di capire contro chi e che cosa Israele si e’ mossa ieri, senza la consueta retorica dell’occupazione dato che Gaza non e’ piu’ occupata dall’agosto del 2005.

 

Siamo stati testimoni  di tutta la storia di Hamas. C’eravamo, quando dall’87 Hamas, costola della Fratellanza Islamica comandata dallo sceicco Ahmad Yassin, si dette una carta costitutiva che promette morte ai cristiani e agli ebrei. E anche mentre cresceva prendendo sempre la strada della violenza. E quando nel 94 innovo’ la guerra contro Israele con l’uso massivo del terrorismo suicida; quando Yassin chiese pubblicamente a uomini e donne di Gaza di uccidere gli ebrei con le cinture esplosive, e essi seminarono distruzione in misura ancora sconosciuta. Quando nel 96 ha stabilito la base di Khaled Masha’al a Damasco cosi’ da costruire l’alleanza strategica che oggi dona a Hamas molto denaro e armi iraniane e il ruolo di protagonista nella jihad mondiale. C’eravamo quando Hamas si e’ opposto a ogni compromesso con Israele, compreso gli accordi di Oslo; quando ha sottolineato in rosso sangue la politica di Arafat rendendo la jihad e il terrore contro civili innocenti la parte piu’attiva di tutta la politica palestinese. Quando ha cominciato a costruire un vero esercito devoto alla distruzione di Israele, allenato e armato da hezbollah e iraniani. E nessuno puo’ dimenticare quando nel 2005 Sharon sgombero’ Gaza e la consegno’ ai palestinesi sperando che ne facessero un inizio di stato indipendente e una Singapore del medio Oriente, ed essi fecero una macelleria dei loro fratelli di Fatah e poi una rampa di lancio per i missili Kassam. Abbiamo presente, checche’ dicano oggi, le opinioni dei moderati, a partire da Abu Mazen per continuare con Egitto e Giordania, su Hamas come nemico mortale. E oggi vediamo con sgomento il rapimento di Gilad Shalit, uno dei piu’ crudeli che si siano mai visti, senza una notizia, una foto, una visita della Croce Rossa per quasi tre anni. Nelle settimane scorse, mentre aumentava la pioggia dei missili su Israele fino a arrivare a novanta mercoledi’ scorso, si moltiplicavano le notizie sulla crescente forza militare di Hamas, con 17mila uomini nell’esercito, e armi nuove di provenienza siriana e iraniana. Israele ha chiesto in tutti i modi a questo autentico Hamastan indipendente, di smettere di bombardare i suoi cittadini.Ma Hamas aveva gia’ annunciato una settimana prima di non voler rinnovare la thadia, la tregua con Israele. Olmert appariva patetico quando pregava venerdi dalla tv Al Arabiya.”Non vogliamo sangue, non ci costringete ad attaccarvi, sara’ molto dura”. Lo sara’, perche’ Israele spara su Hamas e non su Gaza, e ci vorra’ quel che ci vorra’ per costringerlo, e questo e’ il suo scopo, ad accettare una thadia in cui e’ chiaro che non si spara e, forse, si discute del rilascio di Shalit.Per ora sembra di capire che i centocinquanta obiettivi colpiti ieri abbiano tutti a che fare con la grande struttura di Hamas che occupa gran parte di Gaza City, ormai capitale organizzata del Hamastan. La centrale di polizia di Hamas conta, per esempio, molte vittime. L’alto numero dei morti e’ certo legata alla sorpresa e all’ora inconsueta, le 11,30,  in cui gli israeliani hanno attaccato. Tutti i poliziotti, gli ufficiali, i funzionari erano probabilmente al lavoro. Per ora e difficile dire quanti innocenti siano stati coinvolti. Ma certo e’ dura per tutti, palestinesi e israeliani, da ieri sera tutti, al sud, nei bunker e nei rifugi mentre piovono i missili. La guerra finira’ quando  Israele pensera’ di aver messo Hamas in condizione firmare una nuova thadia e forse quando i cittadini di Gaza capiranno che il loro governo non ha un interesse predominante al suo bene, ma a quello della Jihad Islamica.    

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