Una lettera a Umberto De Giovannangeli, sull'intervista che si può leggere a questo link:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=13&sez=110&id=27041
«Uccisero i miei nipoti e scoprii il coraggio della non violenza»
Dr. De Giovannangeli,
già nel titolo, è evidente la contraddizione morale della signora Mairead Corrigan Maguire, indegno premio Nobel per la pace 1977. Il Nobel della pace, come quello della letteratura, è ormai un abusato insulto al premio. Se non corrotto. La signora Maguire si è fatta fotografare, compiaciuta ed entusiasta, con il leader di Hamas nella Striscia di Gaza. Cioè un sostenitore fedele della Charta di Hamas che ha come solo obiettivo eliminare israeliani ed ebrei. Un leader che, con il golpe del 2006, ha fatto trucidare i fratelli palestinesi di Fatah pur di impossessarsi del potere.
Il premio Nobel per la pace del 1977 non ha avuto remore a stringere felice quelle mani lorde di sangue e che ancora si macchieranno di sangue.
Addossare la colpa ad Israele per lo stato in cui versa la popolazione palestinese, è un altro indice di cieca ideologia e di assenza di conoscenza della realtà e della mentalità mediorientale. Eppure, basterebbe un minimo di coscienza per vedere l’enorme responsabilità che pesa sui nemici dichiarati di Israele e, di fatto, del popolo palestinese, nel sostenere ideologicamente i leader del terrorismo.
L’ignoranza è totale quando la Maguire paragona la situazione mediorientale all’IRA e all’Irlanda del Nord. Nessun paese al mondo, se non Israele, è stato minacciato di annientamento.
Se l’Iran intende farlo con la bomba nucleare (Hitzballah ormai ridotto a tentare di rapire israeliani ed ebrei nel mondo), Hamas applica tale obiettivo con il terrorismo e i razzi Qassam sempre più precisi. E non importa quanto tempo serva. Ha a disposizione un vivaio di esseri umani da mandare al macello per decenni. Così ha dichiarato.
Stringendo quelle mani, illudendosi ad un impossibile dialogo, si legittima Hamas a continuare a peggiorare lo stile di vita della popolazione di Gaza per usarla contro Israele.
Le ricordo che la Striscia di Gaza è stata ridata totalmente in mano palestinese. Aveva fiorenti serre – rilevate da un palestinese americano - che avrebbero aiutato i palestinesi della Striscia a decollare economicamente. Ma, soprattutto, i palestinesi avevano avuto la possibilità di dimostrare al mondo che davvero ci tenevano ad un loro stato. Hanno distrutto tutto, hanno aumentato il lancio di razzi contro Israele, a contrabbandare armi, costretto i cristiani a fuggire, continuato a “giustiziare” gli oppositori e chi voleva la pace con Israele.
Della democrazia hanno saputo solo sfruttare ciò che aggradava loro. Ma le pare che un primo ministro di un governo creato con un accordo di pace, possa rimanere in carica quando non riconosce tale accordo ma continua a sostenere l’annientamento del Paese vicino? Quale paese al mondo accetterebbe la continua aggressione di un nemico che ha per statuto il suo annientamento, senza reagire?
Chi davvero avesse a cuore la causa palestinese – non certo la signora Maguire e i vari sodali della propaganda palestinese e filopalestinese, tanto sono accecati ideologicamente fino a contraddirsi clamorosamente – non legittimerebbe i leader assassini, ma troverebbe il coraggio, quello vero, di difendere il popolo. Invece, tutta la degenerazione ideologica che ha portato a Durban e ne ripropone ancor peggio il prossimo appuntamento ad aprile, legittima i carnefici di cui si rende complice. Non parliamo poi dell’indecenza nell’ignorare i più di diecimila Qassam che colpiscono il sud di Israele. Non parliamo poi dell’indecenza di soldati israeliani prigionieri di Hitzballah, tornati a pezzi, ignorati nei loro diritti umani dalla comunità internazionale “buonista” che non ha detto né fatto NULLA. Un giovane soldato israeliano, forse ancora in vita, continua ad essere ignorato da tale comunità: sia come essere umano che nei suoi diritti fondamentali.
Un giornale che si riduce semplicisticamente a formulare domande che hanno già la loro risposta ideologica, è fallito in partenza. Che tipo di persone, a quale società morale, possono appartenere giornalisti e lettori che condividono le sole verità sfalsate, legittimando chi dell’odio contro l’altro ha fatto il suo obiettivo di vita e di morte?
Danielle Sussmann