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Colgo l'occasione per alcune considerzioni circa l'intervento del sig. Traversa. Innanzitutto nel mio precedente intervento ho cercato di rilevare il malvezzo di coloro che "discutono" a suon di filmati, giusto per tirare acqua al proprio mulino. Concludevo che non è sufficiente invitare a guardarsi alcuni filmini su You Tube per aver chiara la situazione di ciò che si vorrebbe criticare. Tanto più che non ho inteso negare il contenuto di quei filmati. Mi pare che Lei su questo concordi con me. Sostiene poi che io avrei qualche lacuna in materia: scusi, ma Lei che ne sa? Mi conosce? Ha mai intrattenuto una qualche discussione con me? No, e allora? Come si permette di sparare dei giudizi su presunte mie lacune? Con lo stesso suo sistema, potrei dirle che tutto quel popò di roba che ha scritto sembra proprio un bel copia-incolla effettuato da uno di quei testi in circolazione, oggi tanto di moda, che danno, con poca fatica, l'impressione di aver ogni risposta bella e pronta da sfoderare all'occasione. Vede come si può andar lontano con le libere deduzioni? Comunque, l'assunto centrale del suo discorso_un vero e proprio dogma direi_ è che i coloni sarebbero "per la maggior parte" dei "fanatici religiosi" ( ma la inviterei a osservare dove stiano i veri fanatici religiosi, esattamente tra coloro che lei menziona soltanto in qualità di vittime ) le cui "farneticazioni" terrebbero in scacco, secondo lei, Israele. Forse non le è ancora giunta la notizia che l'intervento di Zahal è volto soprattutto a proteggere l'incolumità dei Palestinesi dalle aggressioni di alcuni effettivi violenti israeliani, e ciò dovrebbe smontare la convinzione che questi ultimi terrebbero "per la gola e ricatterebbero" i politici israeliani. Guardi, molto schiettamente le dico che anch'io, non ebreo ma comunque credente, considero ed interpreto le vicende storiche del mondo e quindi di Israele alla luce di un'ottica religiosa, la quale mi induce a ritenere che gli svolgimenti storici non siano un'accozzaglia di eventi asettici senza nessuna rilevanza per la fede del singolo, la mia in questo caso, ma ciò non mi qualifica nel modo più assoluto come un fautore fanatico della guerra o della violenza, tutt'altro! Lei invece parrebbe far l'equazione tra le tendenze disturbate di alcuni violenti con dei presupposti di fede, attribuendo a questi ultimi "complimenti" quali "farneticazioni politiche e religiose", "deliranti convinzioni religiose", ecc. Insomma, operare delle distinzioni è un'altra di quelle fondamentali e necessarie procedure per non cadere in pregiudiziali generalizzazioni, le quali però non vedo venir effettuate da parte sua, nonostante la pretesa di darmi dei "chiarimenti". Purtroppo nella sua lettera non vedo alcun chiarimento, bensì la reiterazione di cliché che sogliono buttare tutta la spazzatura soltanto da una parte, non solo quella israeliana, ma per giunta anche quella religiosa, naturalmente ebraica o di un certo ebraismo. Non è un caso che Lei mi citi Eli Barnavi, dal cui libro "Religioni assassine" Lei deve evidentemente aver tratto tutta una serie di unilaterali quindi ingiuste accuse contra la religiosità, tanto da non render peregrina la sensazione che leggendo la Sua lettera si sia al cospetto di una forma di oltranzismo prettamente laicista. Insomma, la sua tesi centrale sarebbe quella del fanatismo religioso come motore dell'occupazione di Giudea e Samaria, nonché della violenza di alcuni coloni contro Palestinesi. Del resto lei ha già sentenziato che "tutto il resto è aria fritta, pura propaganda" ; e allora cosa mi resta da dire? Lei è già in possesso, laicamente in possesso della verità dei fatti, ha già sul banco degli imputati i veri colpevoli _ israeliani e fanatici religiosi ebrei _ ha già bell'e pronto anche l'immancabile ipse dixit di turno, giusto per dare autorità alle sue tesi, quello Eli Barnavi... Tutto questo come lo chiama, informazione ? Non sarà invece proprio QUESTO modo di argomentare la quintessenza del propagandismo ateo-sinistrorso più esplicito? Certo, è un vero peccato che in un contesto cultural geografico come quello che circonda tutto Israele, e cioè un'oasi di pace e di brave persone laiche, laicissime, aliene da ogni forma di dominio e di volontà d'impossessamento della terra, innocue ed amanti del prossimo fino al punto di farsi esplodere per amor loro, ci siano poi dei manipoli di violenti ebrei, un vero peccato... Ma lei, sig. Diego, ha occhi soltanto per questi ultimi, non è vero? Tanto il resto è soltanto "aria fritta e propaganda", vero? Ed io che scioccamente pensavo che i territori occupati fossero LA CONSEGUENZA della vittoria contro l'attacco arabo nel '67, per fortuna anticipato da Israele, ma in questo non intravedo alcun messianismo religioso come scaturigine delle colonie in Cisgiordania... Purtroppo la sua impostazione nell'esporre una serie di notizie sembra volto pericolosamente al formare mentalità unilaterali e settarie, non importa quanto laicamente vogliano dipingersi tali, perché vede, non è far informazione, tantomeno operar dei "chiarimenti" la tattica di scegliersi un capro espiatorio _ i fanatici religiosi coloni _ per poi far convergere sopra esso tutta l'origine dei mali ( a questo proposito consiglierei l'ottima lettura dei libri di René Girard, anzi no, perché così cadrei anch'io nella tentazione dell'ipse dixit...) , tralasciando l'altra faccia della medaglia, che lei dovrebbe conoscere molto bene, visto che si è proposto appunto di darmi dei "chiarimenti"; ed invece, con mia sorpresa, lei tace proprio sul comportamento pan arabo, o quasi, il cui PRIMO ED UNICO movente è sempre stato quello di liberare la Palestina dagli Ebrei ! Ma tutto ciò non la turba, tutto ciò è ancora propaganda, ha già stabilito a priori che i cattivi siano soltanto i coloni... Per concludere, definire "razzisti" i chassidim Lubavitcher, significa davvero non conoscerne alcun aspetto. Quel che è sempre stato tacciato di razzismo nell'ambito ebraico tal no è, se non per coloro che vogliono fare in fretta i conti senza troppo informarsi, perché la separazione, la non-assimilazione è un imperativo etico che vuol offrire un elemento di peculiarità etica non da far valere CONTRO bensì A FAVORE dell'umanità, quasi una funzione sacerdotale, il ché, va da sé, nulla ha a che fare con la facile accusa di razzismo... Grazie, cordiali saluti da un fanatico religioso, Roberto Fiaschi |
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