Minacce dell'Iran agli Stati Uniti e di Al Qaeda a Unifil 2
Testata: L'Opinione Data: 18 dicembre 2008 Pagina: 3 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «Un benvenuto “esplosivo” al nuovo presidente Usa»
Da L'OPINIONE del 18 dicembre 2008, riportiamo l'articolo di Dimitri Buffa "Un benvenuto “esplosivo” al nuovo presidente Usa":
Bella eredità attende Barack Obama in politica internazionale. Ieri sono arrivate minacce congiunte dell’Iran e di Al Qaeda rispettivamente all’America tutta e al contingente di Unifil 2 sul suolo libanese. La gente non ci pensa ma purtroppo un nuovo 11 settembre potrebbe essere dietro l’angolo e non a caso il presidente uscente George W Bush, in questi giorni sta preparando gli scenari per nuove possibili crisi da lasciare già pronti per il suo successore. Le ipotesi più realistiche prese in considerazione prevedono comunque episodi da incubo. Ad esempio un’esplosione nucleare in Corea, un cyberattaco a tutti i sistemi informatici americani, un’aggressione terroristica contro basi americane all’estero o una nuova fiammata del conflitto in Medio Oriente. E a metà giornata arrivava anche un allarme dalla Spagna su possibili attacchi all’ambasciata Usa a Madrid. Come al solito il tam tam lo hanno cominciato le televisioni arabe, trasmettendo ossessivamente un’intervista con il vice ministro degli esteri Hossein Sheikholislam che da Al Kawthar tv lo scorso 2 dicembre minacciava stragi contro i soldati americani che si fossero azzardati a compiere manovre anti-iraniane nel Golfo Persico.
Adesso questa intervista viene ripetuta più volte al giorno da molte emittenti private arabe che hanno persino sottotitolato il parlato persiano per renderlo comprensibile a tutti i cittadini della presunta umma islamica arabofona. Non c’è solo questo: sempre ieri l’America ha avvertito le forze Unifil 2 presenti in Libano di un possibile attacco dei miliziani di Al Qaeda infiltratisi da tempo in territorio libanese con la complicità di Hezbollah e altri loro uomini nei campi profughi palestinesi. L’avvertimento è giunto il 10 dicembre e parla genericamente di attacchi suicidi. Certamente gli Hezbollah hanno tutto l’interesse a che la zona resti in situazione non controllabile, lungi dalla messa in sicurezza. E anche i rivali sunniti di Al Qaeda possono andare bene alla bisogna, così come nei territori si sono strette alleanze con Hamas. Insomma si teme che il cambio di amministrazione a Washington possa essere l’evento ideale per fare scoppiare il caos da qualche parte, in Medio Oriente o nella stessa America. Sia l’Iran sia Al Qaeda sarebbero veramente entusiasti di potere dare un benvenuto molto “esplosivo” a questo presidente su cui, a torto o a ragione, sono puntati gli occhi di tutto il mondo e le speranze di tutti i cittadini statunitensi.
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