Il consulente antiterrorismo di Scotland Yard era un terrorista inconvenienti della sicurezza "politicamente corretta"
Testata: Il Giornale Data: 16 dicembre 2008 Pagina: 15 Autore: Fausto Biloslavo Titolo: «Londra, il consulente per il terrorismo era di Al Qaida»
Da Il GIORNALE del 16 dicembre 2008, riportiamo l'articolo di Fausto Biloslavo "Londra, il consulente per il terrorismo era di Al Qaida"
Un consulente assoldato da Scotland Yard, contro la penetrazione di Al Qaida nel Regno Unito, è ricercato per terrorismo dal suo paese di origine, la Tunisia. Una storia imbarazzante per la leggendaria polizia inglese rivelata ieri sulle colonne del Times di Londra. Mohamed Ali Harrath vive in Inghilterra da tempo ed è stato nominato consulente della Muslim contact unit di Londra. L’unità della polizia metropolitana lo interpella «regolarmente sul metodo migliore per contrastare il terrorismo e combattere l’estremismo» ha spiegato al Times lo stesso Harrath. Peccato che il consulente di Scotland Yard sia ricercato dall’Interpol con il livello più alto di allerta, quello «rosso». Dal 1992 viene considerato un sospetto terrorista e dovrebbe venire arrestato ed estradato. Tutto nasce dal Fronte islamico tunisino sospettato di essere il braccio armato di En Nadha, un movimento messo fuori legge. Il leader è Rashid al-Ghannushi, rifugiato a Londra e condannato all’ergastolo a Tunisi. Il consulente ammette di essere uno dei fondatori del Fronte islamico, ma giura che si tratta solo di un movimento non violento «che dall’86 si oppone al partito unico al potere in Tunisia». In patria Harrath è stato condannato in contumacia ad un totale di 56 anni di carcere per vari reati legati al terrorismo. Secondo l’accusa il Fronte «voleva instaurare uno stato islamico con l’arma della violenza rivoluzionaria». E fatto ancora più grave Harrath ed i suoi avrebbero cercato l’appoggio di Osama Bin Laden. Il ricercato giura di «non essere un terrorista». Poi, però, aggiunge che «rivoluzione non è (necessariamente) una brutta parola». Harrath è pure il responsabile di un canale televisivo islamico, che punta a presentare il volto umano del mondo musulmano. Londra si è sempre rifiutata di concedere l’estradizione del ricercato alla Tunisia. Il Times ha però scoperto che nel 2003 un testimone dell’MI5, il servizio di controspionaggio inglese, accusava il Fronte islamico tunisino di attività terroristiche in Francia. Harrath ha ancora una volta respinto le accuse: «Non c’è nulla di criminale nel tentare di fondare uno stato islamico». L’intelligence americana è invece convinta che il Fronte tunisino sia stato in combutta con i terroristi algerini legati ad Al Qaida dividendo campi i addestramento e cellule in Europa. Harrath, per ora, continua a fare il consulente di Scotland Yard. Anche se nel governo inglese cresce l’imbarazzo.
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