Una canzone per sostenere Tzipi Livni la campagna elettorale israeliana sbarca su internet
Testata: La Repubblica Data: 16 dicembre 2008 Pagina: 19 Autore: Alberto Stabile Titolo: «Israele, Tzipi diventa una canzone la sfida elettorale sbarca su Internet»
Da La REPUBBLICA del 16 dicembre 2008, riportiamo l'articolo di Alberto Stabile "Israele, Tzipi diventa una canzone la sfida elettorale sbarca su Internet "
GERUSALEMME - Addio vecchi manifesti di carta! Addio noiosi comizi! Addio soporiferi talk-show! Sulla scia delle recenti presidenziali Usa, la campagna elettorale israeliana sbarca sul web. E chi, fra i candidati di punta, avrebbe osato lanciarsi per primo nel mare degli internauti se non la donna destinata ad incarnare, anche perché donna, il bisogno di cambiamento che aleggia sulle elezioni del 14 febbraio? Parliamo della ministra egli Esteri, nonché leader del partito Kadima, Tzipi Livni e del Livni boy, versione israeliana dell´Obama girl, che da due giorni ha fatto irruzione su Youtube, Facebook e My space. Si tratta di un clip ben fatto in cui un giovane fra i 25 e i 30 anni canta in stile hip-hop una lunga laude alla Tzipi nazionale, sullo sfondo di panorami israeliani e gigantografie delle ministra che tappezzano anche la sua stanza da letto e il bagno. Nella canzone che, si può scommettere, diventerà un tormentone, il Livni boy in jeans, maglietta e cappellino da baseball, si fa portavoce della sfiducia che affligge la sua generazione verso i gruppi dirigenti tradizionali e dell´istanza di cambiamento di cui la Livni dovrebbe essere portatrice. «Finché non sei arrivata tu avevo scelto d´isolarmi», canta il ragazzo che nella prima scena fa fatica ad alzarsi dal letto, ma poi, fatta la doccia, decide di tuffarsi nel caos di Tel Aviv. «Ho sempre saputo che sarebbe stata una donna a portare il cambiamento», omaggio femminista, «senza lanciare in aria slogan privi di senso/Voglio te e, Tzipi baby, non sono l´unico». Nei talkback ci sono quelli che chiedono se la cosa sia autentica, ciò se si tratti dell´omaggio spontaneo di un ammiratore della Livni o dell´inizio della campagna organizzata dalla Adler and Co., l´agenzia incaricata di gestire la propaganda di Kadima. In ogni caso, si tratta di una novità assoluta in Israele, dove le campagne elettorali, s´erano finora svolte lungo i sentieri tradizionali: manifesti, assemblee nei posti di lavoro, contatti porta a porta, grande spreco di carta e, naturalmente, spazi assegnati col bilancino su radio e Tv (otto minuti per ogni candidato uscente e otto minuti per ogni nuova lista). Gli stessi partecipanti allo scambio sulla rete suggeriscono che l´effetto Obama sarebbe arrivato in Israele. E´ probabile, visto la sinergia esistente fra Usa e Israele (qui, i guru delle campagne americane sono di casa). Prova ne sia, che, all´indomani delle presidenziali negli Stati Uniti, i leader del Likud, Netanyahu, s´è affrettato a colorare di azzurro il suo sito. Ma non basta una nuova tinta a trasfigurare un pensiero autoritario e, soprattutto, a nessuno è venuto in mente di lanciare sulla rete una Bibi girl.
Per inviare la propria opinione alla redazione della Repubblica cliccare sulla e-mail sottostante rubrica.lettere@repubblica.it