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Su Pio XII 10/12/2008

Segui IC da anni, ne apprezzo il lavoro ed ho una spiccata simpatia, anzi direi un affetto profondo, per Israele e per li popolo ebreo; e questo per mille motivi spirituali, culturali, storici e politici

voglio perciò esternarvi tutto il mio disagio per questa insistenza sui "silenzi" di Pio XII

lasciamo perdere i personaggi alla Costa Gravas: credo che chi valuti seriamente la questione non possa non capire che quando li Papa non ha parlato lo ha fatto per non scatenare reazioni ancor peggiori delle azioni che cercava di combattere: la vicenda della cattura di edith stein a seguito del pronunciamento dei vescovi olandesi è un esempio terribile di quanto queste valutazioni fossero fondate

e mentre "taceva", tanti cristiani operavano e rischiavano la vita per salvare ebrei

il mondo cattolico -dai suoi vertici a noi semplici fedeli- è vicino al popolo di israele: perchè ci volete allontanare con queste polemiche? davvero non capisco

saluto cordialmente e che Dio benedica Israele
lettera firmata

Quanto scriviamo su Pio XII non implica un giudizio complessivo sul mondo cattolico, sulla Chiesa sulle relazioni ebarico-cristiane.
Non vogliamo allontanare nessuno da nessuno, tanto più che siamo un sito acofensionale e laico, sul  quale scrivono   ebrei e non ebrei.

redazione IC

Ad "Avvenire"
A fasi intermittenti, appaiono sul vostro giornale articoli in difesa di Pio XII, asserendo che i documenti vi daranno ragione. Ma intanto questi documenti non si vedono e chissà quando si vedranno.
Non dubito che Pio XII possa essere innocente delle  accuse che gli vengono rivolte. Ma tra l'essere innocente e l'esercizio eroico delle virtù, la beatificazione e la canonizzazione finale, ce ne corre, eccome! E comunque bisogna provarlo e l'onere della prova compete al postulatore.
Credo sia superfluo ricordare che la pubblicazione dei documenti è rigorosamente prevista da norme canoniche, aggiornate da Giovanni Paolo II. Non ritengo si tratti di un atto di liberalità concesso agli studiosi, ma di un'esposizione "erga omnes" degli scritti di chi si suppone che sia morto in fama di santità. Un tanto lo posso evincere dal fatto che quando fu canonizzato P: Kolbe, il postulatore fece stampare tutti gli scritti del religioso. Questo vale per un semplice cristiano, per un religioso, per chiunque: "Coram Deo non est acceptio personarum", dinnanzi a Dio non c'è preferenza di persona.
Se si tiene conto di una notizia apparsa alcuni mesi fa su codesto quotidiano, a proposito del lavoro di Mons. Pagano, ci vorranno diversi decenni prima che tutti i documenti di Pio XII siano dati alle stampe. Infatti il vescovo sta attualmente esaminando una serie di documenti del 1930. Dall'articolo appare che si tratta di una lavoro lungo e lento. Chiedo venia, ma in Vaticano si usa il registro di protocollo, dove vengono registrati tutti i documenti in arrivo e in partenza? Ma anche nell'ipotesi che esista un protocollo riservato e uno riservatissimo tutti i documenti devono andar registrati. O forse in Vaticano i documenti sono accatastati alla rinfusa?
Saluti
Dario Bazec


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