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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
05.12.2008 Illegali per Hamas i pellegrini di Fatah
così il gruppo terrorista islamista rafforza il suo controllo su Gaza

Testata: Corriere della Sera
Data: 05 dicembre 2008
Pagina: 18
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Diretti alla Mecca: Hamas li blocca»
Da pagina 18 del CORRIERE della SERA del 5 dicembre 2008, riportiamo l'articolo di Francesco Battistini  "Diretti alla Mecca: Hamas li blocca":

GERUSALEMME — La fede con la tessera. Ogni telefonata di Mahmud Fayruz, da due settimane, era un lamento annoiato e una risata finale. Ogni volta che ci chiamava da Gaza, la Striscia chiusa al mondo, un racconto di fame, di benzina introvabile, di generatori che si rompevano sempre, di banche senza soldi per pagare gli stipendi. «Ma a dicembre finisce e finalmente esco!», rideva alla fine Mahmud. E perché a dicembre? «Perché c'è l'Hajj, il pellegrinaggio alla Mecca. Mi sono iscritto. Ci vado da solo, niente famiglia. Non voglio offrire pretesti. E vedere se stavolta gl'israeliani mi dicono di no».
Da due giorni, la telefonata è un lamento furioso, senza risate. Gli hanno detto no. Ma non gl'israeliani: il permesso d'uscire da Gaza e d'assolvere al suo dovere di buon musulmano, non riesce a crederci, gliel'hanno negato gl'islamici che governano Hamas. Motivo: l'uomo, e come lui altri duemi-la, non ha la tessera. E ha fatto l'errore d'iscriversi a Ramallah, agli uffici del Fatah. Ovvero in quota nemici: «Sei un pellegrino illegale», gli hanno detto.
I buoni e i cattivi. L'Islam politically correct e quello che «nel segreto dell'urna Allah ti vede, il Fatah no». Ecco l'ultimo paradosso della lotta politica e della guerra (davvero) di religione che spacca i palestinesi: per la prima volta dal 1973, a qualcuno di Gaza sarà vietato partire per la Mecca.
Duemila dei 3.500 visti, che l'Arabia Saudita aveva concesso, restano nel cassetto. Gli uomini del movimento islamico hanno istituito posti di blocco a Rafah, al valico che porta in Egitto, e rispediscono a casa tutti i palestinesi che, come Mahmud, non si sono serviti dei loro pullman. Inflessibile il ministro dell'Interno, il mufti Younis alAstal: «Chi non s'è registrato col governo legale di Hamas, ha commesso un atto illegale. Gli altri non avranno problemi» (e infatti sono già partiti per la strada che passa da Nuweiba, sul Mar Rosso).
«È abominevole — tuona dall'Egitto lo sheikh Sayyed Tantawi, autorità dei sunniti —: chiunque impedisca il pellegrinaggio a un musulmano compie un crimine contro l'Islam». La trattativa è ancora aperta, i sauditi cercano di rimediare allo scandalo: «A noi non interessa l'idea politica d'un pellegrino — fa sapere il principe Nayef —, siamo pronti ad accogliere ogni fratello palestinese fino all'ottavo e ultimo giorno del pellegrinaggio».
Difficile che qualcosa si sblocchi, però. Perché qui si va oltre la questione di fede. E perché né l'Onu, né altre organizzazioni internazionali che da un mese protestano per il blocco imposto a Gaza da Israele, nessuno stavolta leva un fiato. Si tratta la lite da questione interna palestinese, mentre è la prima spallata che Hamas, al potere nella Striscia dal giugno 2007, tenta di dare alla leadership Fatah di Abu Mazen, presidente dell'Autorità palestinese a Ramallah, in scadenza il prossimo 9 gennaio. Proprio ieri e proprio in occasione d'una festività islamica, gl'israeliani hanno aperto i valichi, lasciando entrare gli aiuti umanitari e qualche giornalista straniero. Non solo: il governo aveva già fatto sapere un mese fa che ai check- point militari, blocco o non blocco, a nessuno con regolare visto sarebbe stato vietato il viaggio alla Mecca. «Incredibile — commenta fra lo stupefatto e l'indignato un giornale come Haaretz, coscienza critica israeliana —: Hamas sta riuscendo in un'impresa impossibile: impedire ai fedeli musulmani quel che nemmeno il governo d'Israele ha mai osato».

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