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Il Vaticano, l'omosessualità e le dittature 03/12/2008

Pubblichiamo di seguito il botta e risposta con un lettore, a proposito degli articoli e dei commenti che si possono leggere al seguente link:

http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=26808

Avete citato Mancuso e Nirenstein. Forse avreste dovuto riportare anche l'editoriale del Foglio, che pure citate spesso, di parere opposto e che in molti, me incluso, condividono.
lettera firmata

Il Vaticano e la sua politica non rientra del tutto nel lavoro che svolgiamo giornalmente. eravamo anche indecisi se pubblicare o meno. ci ha convinto vedere gli alleati che si è scelto, per questo non abbiamo adottato il criterio abituale di riportare tutte le posizioni, come facciamo abitualmente. poi ognuno libero di pensarla come vuole, anche applaudire i 150 stati che faranno compagnia al Vaticano. noi preferiamo stare con le minoritarie 50 democrazie.
cordiali saluti,

IC redazione

Buongiorno,
io sono vostro amico e vi leggo da anni con piacere. Non vi scrivo
quando sono d'accordo, mi pare ridicolo e puerile.
Mi sembra sbagliata la guerra odierna che conducete comunque contro il
Vaticano, ma sono affari vostri.
Quando formo le mie idee, come nel caso dell'omosessualità, non penso a
chi è d'accordo, se sono i 150 stati o gli altri 50. E non cambio idea
sulle questioni morali se per caso coincidono con quelle del Corano,
come può capitare. Non credo lo faccia nemmeno lei, mi sembra tutto
sommato una persona seria.
Cordiali saluti
lettera firmata

Risponde Angelo Pezzana:

Gentile lettore,
noi non conduciamo alcuna guerra al Vaticano, così come non la facciamo verso nessuna religione, fintanto che la questione riguarda aspettti rigorosamente religiosi. L'islam è una religione, ma quando nel suo nome il fondamentalismo islamico vuole conquistare il mondo, allora la cosa ci riguarda tutti. Le abbiamo fatto un esempio macroscopico, ma l'episodio dell'opposizione vaticana alla "depenalizzazione dell'omosessualità" è identica cosa. Il rispetto dei diritti umani e civili non è qualcosa che riguarda la fede di ciascuno, coinvolge l'intera società civile. Se vengono negati i diritti/doveri di eguaglianza ad una categoria di cittadini, questa ingiustizia riguarda l'intera società, non la credenza religiosa. Ciò che il Vaticano vuole mantenere, è la discriminazione contro una categoria di cittadini, che può andare dal rifiuto di considerarli degni di uguali diritti/doveri, come avviene nella maggior parte degli Stati dittatoriali ( e in alcuni democratici, come l'Italia), fino alla vera e propria condanna alla pena capitale. Ma il punto di partenza è lo stesso, e cioè  la considerazione che l'omosessualità sia penalmente condannabile. Quello che l'Unione europea vuole proporre all'Onu è proprio la soppressione dell'idea di reato, essendo il comportamento sessuale una libera scelta individuale, i cui confini debbono essere uguali per tutti, regolati dai codici civili e penali e non da regole morali. Noi riteniamo che questa dovrebbe essere la regola di una mente liberale, per questo ci auguriamo che l'influenza della Chiesa cattolica rientri nel campo che le spetta, e che deve escludere qualsiasi ingerenza negli affari dello Stato. Purtroppo l'Italia liberale è finita nel 1929, quando l'infausto Concordato ne decretò la fine. Per questo l'Italia è un paese che da allora ha sempre sentito il bisogno di consegnarsi al una chiesa, religiosa o politica, non fa differenza. Pensi all'ideologia fascista prima, e comunista poi, quanto siano state vissute in una maniera che non è esagerato definire fede. Non trascureremmo poi la compagnia nella quale si è venuto a trovare il Vaticano. Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei, un vecchio adagio sempre attuale. Trovarsi insieme agli stati arabi e musulmani, la cui concezione dei diritti umani e civili è quella che tutti conosciamo, dovrebbe far riflettere i cattolici sulle scelte vaticane. La sfera privata, in una società libera e democratica, non può e non deve accettare interferenze di nessuna autorità religiosa, qualunque essa sia. Questo non è laicismo, ma , più semplicemente, essere laici.
La ringrazio infine per quel "tutto sommato", grazie al quale vedo che un canale di dialogo rimane aperto.
Ricambio i suoi saluti.


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