Negazionisti della Shoah come Copernico l'insostenibile paragone di Paolo Granzotto: la miglior risposta l'ha data Bernard Henry Lévy
Testata: Il Giornale Data: 02 dicembre 2008 Pagina: 42 Autore: Paolo Granzotto Titolo: «Al negazionismo si risponde con le idee non con i codici»
Paolo Granzotto sul GIORNALE del2 dicembre 2008, rispondendo a un lettore sul negazionismo e sulla sua repressione penale - che avversa - scrive:
un polacco, un certo Copernico, confutò, negandola, la teoria geogentrica eppure mai fu detto negazionista. Bestemmiatore sì, ma non negazionista. E questo perché il negare una verità dogmatica - vera o falsa che fosse - era ritenuta espressione della libertà di espressione e dunque di opinione. Libertà criticabile quanto si vuole, ma mai condannabile.
Il paragone tra i negazionisti della Shoah e Copernico, è assolutamenteinsostenibile. Negare lo sterminio degli ebrei è falsificare la storia, non "negare una verità dogmatica". E' occultare i fatti, non esprimere un'opinione su di essi. Per capire la differenza, dimenticata da troppi commentatori, rimandiamo ancora i nostri lettori all'articolo di Bernard Henry Levy"Perchè una legge contro i negazionisti", pubblicato il 30 novembre 2008 dal CORRIERE della SERA e ripreso da INFORMAZIONE CORRETTA : la migliore risposta a quanto scritto da Granzotto.