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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Anita Engle Spie all’ombra della Mezzaluna 01/12/2008

Spie all’ombra della Mezzaluna                        Anita Engle

 

Traduzione di Luciana Pugliese

 

Baldini Castaldi Dalai                                  Euro 18,50

 

 

 

Zikhron Ya’aqov, che in ebraico significa “Ricordo di Giacobbe”, è una città d’Israele a 35 chilometri a sud di Haifa; situata sul versante meridionale del Monte Carmelo domina il Mar Mediterraneo. E’ stato il primo insediamento ebraico nel paese, fondato nel 1882 dal barone Edmond James de Rothschild, ed è un luogo ricco di fascino e di storia che dovrebbe divenire meta di ogni turista che visita Erez Israel.

 

Qui ha preso avvio una delle pagine più intense, ancora poco conosciuta, della storia degli ebrei di Palestina durante la prima Guerra mondiale.

 

Ad Anita Engle, ricercatrice inglese e autrice di diverse monografie, va il merito di aver ricostruito in questo agile saggio le esistenze di un gruppo di giovani che nei primi anni della guerra con inesauribile coraggio e determinazione hanno dato vita ad una organizzazione di spionaggio per aiutare gli inglesi nella loro guerra contro i turchi. Dopo aver sterminato gli armeni l’Impero ottomano aveva rivolto le sue mire alla terra di Palestina nella quale molte famiglie di ebrei in fuga dai pogrom dell’Europa dell’Est si erano insediate e, a prezzo di enormi sacrifici, avevano reso fertile una terra paludosa e insalubre.

 

E’ in questo periodo che nasce la consapevolezza di dar vita ad una associazione segreta per la liberazione della Palestina dal giogo ottomano che possa costituire un collegamento fra le truppe inglesi di stanza in Egitto, comandate dal generale Edmund Allenby, e gli ebrei ostili al dominio turco. Nasce così il NILI (acronimo di Netzach Israel lo Ishakare, La gloria di Israele non mentirà e non si pentirà) di cui una giovane donna, Sara Aaronsohn, insieme al fratello Aaron e all’amico Absalom Feinberg, costituiranno l’anima e un punto di riferimento imprescindibile per tutti quei giovani come Yosef Lishansky, Naaman Belkind che mettendo a repentaglio la propria vita decideranno di unire le loro forze per la liberazione della Palestina.

 

Il saggio di Anita Engle ricostruisce con rigore storico, passione e intelligenza avvalendosi altresì di una prosa fluida e scorrevole le figure dei protagonisti, un caleidoscopio di volti  che lasciano un’impronta indelebile nella mente del lettore.

 

Seppur poco conosciuta in Israele, Sarah Aaronsohn è una delle personalità storiche più interessanti dei primi anni del Novecento. Cresciuta nel villaggio di Zikhron Ya’aqov dove la famiglia proveniente dalla Romania si era insediata in una casa ancor oggi circondata da un giardino rigoglioso e pieno di luce, non è solo l’anima del NILI nelle cui attività verrà sempre più coinvolta dal fratello Aaron, ma è anche una giovane donna operosa che insieme alla sorella Rivka aiuta la madre nelle faccende domestiche e si concede talvolta qualche breve passeggiata lungo la via principale del villaggio, indossando con civettuola femminilità abiti da lei stessa cuciti.

 

Aaron, il fratello di Sarah, è un giovane eclettico e intraprendente con un temperamento pratico ma ribelle al punto da entrare in conflitto con la propria comunità per la diversa prospettiva con la quale i capi dell’Yishuv intendono conservare il rapporto con i turchi: se Aaron è convinto che solo attraverso la vittoria degli inglesi potrà avvenire “la liberazione e la rinascita del popolo ebraico” l’Yishuv ritiene che solo la ricerca di una pacifica convivenza (non esente certo da compromessi) possa garantire la tranquillità agli ebrei di Palestina.

 

Aaron, dotato di una spiccata personalità, fin da bambino rivela un’ intelligenza eccezionale e le doti scientifiche che “avrebbero fatto di lui uno dei più grandi innovatori agrari a livello mondiale”. Dedicatosi alla botanica nel 1906 scopre il grano selvatico nelle montagne dell’Alta Galilea e lungo le pendici del monte Hermon, una scoperta che gli conferisce notorietà mondiale e che cambia le sorti dell’agraria moderna.

 

Grazie a quel ritrovamento è inviato in America come consulente e nel 1910 torna in Palestina dopo aver realizzato il sogno della sua vita: aveva trovato i fondi per una Stazione agraria sperimentale in Palestina. Come terreno localizza una zona nota per la sua siccità: Atlit, ai piedi del Monte Carmelo, “dove dune di sabbia si alternavano ad acquitrini malarici”.

 

Per tutto l’anno nella Stazione di Aaron ci sono piante e fiori; “…….con la siccità o con la pioggia i campi di grano, avena e orzo prosperavano”.

 

Attorno ad Aaron si forma un gruppo di allievi giovani e devoti: fra questi, Absalom Feinberg, dotato di un’intelligenza e di un intuito eccezionali, un ragazzo volitivo amante della musica e della poesia, impetuoso e temerario sarà una delle figure di spicco del NILI, capace di catalizzare le passioni di molti giovani. Absalom, attratto da Sarah che è anche un’ottima amazzone, condivide con lei la passione per il nuoto, le sfide a cavallo e il profondo amore per la Terra di Palestina alla quale sacrificheranno la loro vita.

 

Purtroppo la considerazione di cui Aaron gode all’estero non è ricambiata in Palestina dove si è sviluppata una comunità più incline agli ideali e alle speculazioni filosofiche che al conseguimento di traguardi scientifici.

 

Con lo scoppio della guerra la situazione per gli ebrei si aggrava: l’antisemitismo dei turchi si acuisce e da Costantinopoli Sarah che nel frattempo si è sposata, racconta le atrocità commesse dagli Ottomani nei confronti degli armeni.

 

Aaron decide di sacrificare le sue ambizioni di scienziato per mettersi a disposizione degli inglesi in quanto è fermamente convinto che “una vittoria tedesca o anche solo la sopravvivenza del governo turco, per gli ebrei avrebbe significato lo sterminio”.

 

Dopo molteplici difficoltà, entra in contatto con il luogotenente Woolley dell’Alto Comando del Cairo, il quale acconsente ad utilizzare il gruppo di Atlit come servizio di spionaggio.

 

Fra i giovani appartenenti al NILI conosciamo Naaman Belkind di Rishon Le Ziyyon, un ragazzo gentile e affabile imbevuto del patriottismo di Absalom; Yoseph Lishansky, scaltro e con una mente acuta, conosce perfettamente gli arabi e i drusi con i quali è cresciuto, è costretto ad assumersi molte responsabilità all’interno del NILI dopo la morte di Absalom; Liova Schneersohn, profondamente innamorato di Sarah, è consapevole del suo ruolo all’interno dell’organizzazione spionistica e non elude le sue responsabilità nemmeno dinanzi a operazioni rischiose.

 

Grazie ad un’invasione di locuste che da marzo a ottobre del 1915 distrugge tutta la vegetazione della Palestina, Aaron ottiene dalle autorità ottomane, preoccupate per i rifornimenti delle truppe, il permesso di potersi muovere liberamente lungo tutto il paese insieme al gruppo incaricato di combattere l’invasione.

 

Mentre Sarah Aaronsohn, tornata da Costantinopoli in Palestina per aiutare i suoi fratelli ebrei, sovrintende alle operazioni da Zikhron Ya’aqov, per i membri del NILI inizia un periodo di intercettazioni ardite, trasferte rischiose, viaggi pericolosi in incognito: dal febbraio al settembre 1917 la nave Monegan percorre la fascia costiera vicino ad Atlit e a un segnale convenuto si ferma per attendere la consegna di quelle preziose informazioni in grado di accelerare la vittoria degli inglesi.

 

Nell’inverno del 1917 uno dei piccioni viaggiatori di cui i membri del NILI si servono talvolta per eludere la presenza di sottomarini tedeschi, cade in mano agli Ottomani che nel giro di una settimana riescono a decifrare il codice NILI.

 

Per Sarah e per tutti i membri dell’organizzazione è la fine: nella prigione di Nazareth sono sottoposti a lunghe e ripetute torture ma nessuno rivela i segreti dell’organizzazione.

 

A Sarah vengono inflitti patimenti ancor più atroci senza che la giovane donna si lasci sfuggire nulla che possa compromettere la vita degli altri, anzi suscitando nel generale Adrianus Bey ammirazione per la sua forza d’animo e il suo indomabile coraggio.

 

Tuttavia temendo di non poter resistere oltre alle torture inflitte, con uno stratagemma entra in possesso di una pistola e si suicida.

 

Aaron verrà a conoscenza della morte di Sarah e della fine del NILI solo nel gennaio del 1918 quando tutto quello per cui si erano battuti si stava realizzando: la dichiarazione Balfour, il mandato inglese sulla Palestina e la conquista di Gerusalemme da parte del generale Edmund Allenby.

 

Né Aaron né il NILI vengono menzionati o elogiati nei resoconti ufficiali della campagna in Palestina. ….Sono spie straniere, considerate come dei paria dagli ebrei palestinesi; la stessa famiglia Aaronsohn subirà l’ostracismo e contro Sarah e Aaron, quest’ultimo morto in circostanze misteriose a bordo di un aereo di ritorno a Parigi, circoleranno accuse infamanti.

 

Un comportamento reso ancor più ingiusto dal fatto che il gruppo NILI per tutto il tempo della guerra aveva fornito, attraverso la sua rete, enormi quantità di monete d’oro per garantire la sopravvivenza degli ebrei espulsi da Jaffa e Tel Aviv, ammassati nei campi di concentramento.

 

Pubblicato per la prima volta nel 1959 con il titolo Nili Spies, l’appassionante saggio di Anita Engle è l’accurata ricostruzione storica di una pagina molto importante della storia della Palestina che ha avuto un impatto determinante nella progressiva presa di coscienza dell’identità israeliana.

 

Dedicato agli eredi spirituali del gruppo NILI – coloro che caddero nella guerra di indipendenza ebraica – il libro della Engle suscita profondo rispetto e ammirazione per il coraggio di quei giovani e per la situazione drammatica nella quale si sono trovati a operare.

 

Richiamandoli dall’oblio l’autrice è riuscita a trasmettere in modo mirabile la scintilla che li ha animati e la forza dell’ideale perseguito: anche per questo la Memoria specialmente dopo l’immane tragedia della Shoah, è un dovere imprescindibile.

 

 

 

Giorgia Greco

 


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