lunedi` 21 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
29.11.2008 C'entra un quadro di Matisse, ma nell'ombra appare anche Pio XII
la storia di Kurt Gerstein

Testata: Corriere della Sera
Data: 29 novembre 2008
Pagina: 21
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Torna a casa il «Matisse di Auschwitz»»

Torna a casa il «Matisse di Auschwitz»

Questo il titolo del CORRIERE della SERA di oggi, 29/11/2008, a pag.21, che ha il merito di riproporre una vicenda raccontata dal regista Costantin Costa-Gravas nel film "Amen", da rivedere in questi giorni che hanno visto riemergere il caso delle responsabilità di Pio XII.

Restituito «Il muro rosa». Era finito nelle mani del nazista Kurt Gerstein

L'ultima erede donò tutto a una charity legata alla crocerossa israeliana, che ora venderà il Matisse per comprare ambulanze
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
GERUSALEMME — È piccolo, 38 centimetri per 46. E non è un capolavoro. Pur sempre un Matisse, però: quando glielo chiedevano, nemmeno il grande Henri sapeva più dove fosse finito. Il «Muro rosa» l'aveva dipinto in Corsica a fine Ottocento, pochi giorni di lavoro, esposto in un paio di gallerie parigine. Si ricordava d'un mercante d'arte bavarese, Justin Thannhauser, che l'aveva comprato nel 1914 e in treno l'aveva portato a Monaco. Tutto qui. Fra le due guerre, se n'erano perse le tracce. La tela era sparita nel nulla. Inghiottita nei gorghi della storia. Finita nella tragedia dell'Olocausto. Sballottata fra musei e magazzini. L'estate scorsa, «Il muro rosa» è stato esposto con altre opere a Gerusalemme, una mostra intitolata «Di chi sono questi quadri?». Giovedì, è arrivata la risposta: il governo francese ha restituito il Matisse a un'organizzazione benefica inglese e a Magen David Adom, la crocerossa israeliana. Restituendo a noi la straordinaria odissea di questo piccolo, grande quadro.
La sua storia emoziona più dei suoi colori. E la pazienza d'una ricercatrice, Marina Blumberg, ne ha ricostruito le vicende. Passato di mano in mano, «Il muro rosa» era finito nell'eredità paterna d'un rampollo ebreo della telefonia tedesca, Henri Fuld Junior, fuggito a Londra (1937) dopo aver lasciato dov'era la collezione d'arte del padre.
Messo all'asta cinque anni dopo da un antiquario berlinese, Hans Lange, il Matisse non fu mai battuto: Lange preferì regalarlo a un amico chimico, ufficiale delle Ss, Kurt Gerstein. Figura controversa, questo Gerstein, raccontata anche in un film di Costa- Gavras, Amen: quando scoprì d'aver brevettato un diserbante, il Zyklon-B, che veniva usato per le camere a gas, cercò di contattare il Vaticano per denunciare l'orrore, quindi si consegnò ai francesi, scrisse un dossier contro i gerarchi nazisti (utilizzato a Norimberga) e infine s'impiccò in cella, venendo riabilitato solo nel '65.
E il Matisse? Dopo la guerra, Henri Fuld si mise a cercarlo.
Inutilmente. Perché la tela, recuperata fra le cose di Gerstein, sul retro aveva un timbro dei doganieri francesi: era stato apposto nel 1914, quando il gallerista Thannhauser aveva portato l'opera in Germania, ma ciò bastò a far credere che fosse di proprietà della Francia. Finì nei magazzini, poi in esposizione al Museo d'arte moderna di Parigi. Nel '63, Fuld morì senza saperne nulla. I suoi averi passarono a una donna, Gisela Martin, pure lei ignara, che nel 1992 lasciò tutto a questa charity inglese legata alla crocerossa israeliana. Di qui, la lunga battaglia legale e la restituzione del maltolto: «Magen David Adom venderà il Matisse — commenta Stuart Glyn, il presidente — e i soldi saranno usati per fornire ospedali e acquistare ambulanze ». Chi esporrà il quadro, è da vedere: se lo contendono musei tedeschi e israeliani. Delle 60mila opere ritrovate dopo la guerra, molte rese a famiglie ebree, ce ne sono duemila in cerca d'un padrone: Vlaminck, Delacroix, Ernst, Courbet, Fragonard, Utrillo, Picasso, Léger, Monet, Cézanne... «Ora — dice Glyn — stiamo cercando di riavere in Russia, dall'Hermitage, due tele italiane del '500 e un Buddha del XII secolo». La caccia ai nazisti è quasi finita. Ai loro bottini, appena cominciata.


 
L'ufficiale e il film di Costa-Gavras
Kurt Gerstein in «Amen»
Il film
« Amen.» (2002) è diretto da Costantin Costa-Gravas
Il protagonista
Il film esamina i rapporti tra il Vaticano e il nazismo in Germania. Racconta la storia di Kurt Gerstein, ufficiale e membro dell'Istituto d'Igiene delle Ss (che nella vita reale venne in possesso del «Muro rosa» di Matisse)
La scelta
Ispezionando un campo di sterminio, Gerstein scopre che lo Zyklon-B, un pesticida usato per la depurazione dell'acqua delle truppe al fronte (processo da lui ideato) viene usato per uccidere nelle camere a gas.
Cerca di far sapere questi fatti a papa Pio XII, ma trova una forte chiusura della gerarchia cattolica. Nel film lo aiuta solo un giovane prete gesuita. Nella vita reale, Gerstain, si consegnò in seguito ai francesi e alla fine si impiccò in cella

 
Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione, cliccare sulla e-mail sottostante.
 
 

lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT