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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
28.11.2008 Benedetto XVI visiterà Israele
lo afferma il quotidiano Ha'aretz

Testata: Corriere della Sera
Data: 28 novembre 2008
Pagina: 16
Autore: Francesco Battistini
Titolo: «Gerusalemme annuncia: «Il Papa presto in Terra Santa»»
A pagina 16 del CORRIERE della SERA del 28 novembre 2008,segnaliamo  l'articolo di Marzio Breda "Napolitano a Betlemme«Da Abu Mazen e Peres stessa disponibilità al dialogo» ".
Di seguito, riportiamo invece l'articolo  di Francesco Battistini "Gerusalemme annuncia: «Il Papa presto in Terra Santa»", sempre da pagina 16 del CORRIERE :


GERUSALEMME — «Verrà ». Sussurrano che Benedetto XVI avrebbe voluto dare l'annuncio di persona, magari sotto Natale. Gliel'hanno bruciato ieri mattina, spalla in prima: «Il Papa visiterà Israele e la Palestina in maggio », il messaggio Urbi et Orbi del quotidiano israeliano
Haaretz. Pochi minuti, qualche telefonata. Dalla sala stampa vaticana e dall'ambasciatore israeliano, due mezze conferme e una probabile verità: «Sono in corso contatti a livello diplomatico per studiare la possibilità d'un viaggio nel 2009». Gli inviti sono pronti dai tempi di Sharon, la risposta già arrivata: una visita breve, uno-due giorni. Solo a Gerusalemme, città della Croce e a Betlemme, culla della Natività.
Qualcosa di più d'un normale incontro bilaterale. Qualcosa di meno delle due lunghe visite del 1964 e del 2000, prima con Paolo VI e la sua storica apertura, poi con Giovanni Paolo II e l'emozionata preghiera al Muro del Pianto.
Verrà, dunque. Nonostante le nuove polemiche su Pio XII beato.
Nonostante vecchie questioni mai risolte: la restituzione del Cenacolo sul Monte Sion, unico sito cristiano ancora gestito dal governo israeliano (il luogo dell'Ultima Cena si trova proprio sopra la Tomba di David); l'accordo sulle tasse degli enti cattolici in Terra Santa, trattativa rinviata da anni (la commissione bilaterale s'è riunita poche settimane fa ed è riconvocata a metà dicembre). La grana principale resta l'ultima, però, e l'imbarazzo è quella targa ancora lì, al Museo dell'Olocausto, appena si entra nella «sala della vergogna». La foto di Papa Pacelli, una dida che ne critica i silenzi: non si può non vederle. Martedì mattina ci è passato davanti anche Napolitano, in visita presidenziale: la speaker ha sorvolato, la delegazione ha tirato dritto. Ma Ratzinger? «Non sono stati fissati i dettagli della visita», glissa padre Federico Lombardi, portavoce della Santa Sede, e comunque lo scontro su Pacelli è «rilevante», non «determinante ». Una soluzione sarebbe pronta: Benedetto XVI andrà a Yad Vashem, pregherà al monumento, ma eviterà d'entrare nella «ferita» di quel museo che taglia in due la collina e ripercorre gli orrori dell'Olocausto, omertà comprese.
La volontà è di cicatrizzare: i gesuiti che chiedevano a Ratzinger di rinunciare alla visita, il ministro del governo Olmert che protestava per la beatificazione, il nunzio apostolico che proponeva di boicottare la Giornata della memoria... Per non dire di faccende meno recenti, come le proteste degli ebrei per l'«antisemitismo » della liturgia in latino o per le «omissioni» del Pontefice nei suoi primi messaggi. «Sono sicuro che il Papa sarà accolto con calore dai politici e dalla gente», assicura il rabbino David Rosen. «Ci sono dispute, non ostacoli», minimizzano gl'israeliani. Un segno l'ha dato Shimon Peres, il presidente che per due volte aveva invitato il Pontefice: due settimane fa ha incontrato il nunzio, chiudendo le polemiche. Rimane un rebus: e se a Betlemme, a maggio, comanderanno i turboislamici di Hamas? Risposta dal Vaticano: «I viaggi del Papa non si fanno mai in carrozze dorate».

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