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Grazie ai Rabbini italiani e grazie a Benedetto XVI 24/11/2008
 Con cronologia che qualcuno potrebbe ritenere correlata agli eventi, al
 fermo ribadimento della sospensione del dialogo con la Chiesa cattolica
 opportunamente ribadito dall'Assemblea Rabbinica Italiana, stante il
 perdurare dell'aspirazione "salvifica" da parte della Chiesa di Roma
verso gli ebrei evidentemente ritenuti "manchevoli", è seguita
 l'anticipazione della lettera di Benedetto XVI al senatore Pera.
 Da ebreo non posso che ringraziare i Rabbini italiani per la fermezza
 della posizione, sperando che venga ben approfondita anche da certi
 ambienti ebraici internazionali che sembrano considerare (in parte
 comprensibilmente) il rapporto con il Vaticano senza soppesare  certe
 implicazioni che noi in Italia viviamo in prima persona : altrettanto
 sento di fare anche nei confronti di Benedetto XVI che, coerentemente
con l'interpretazione scelta per il proprio ruolo, dice in sostanza ciò
 che molti pensano e con buona pace di chi vorrebbe forse inutili fughe
 in avanti, ovvero che il dialogo non può essere confondersi l'uno con
 l'altro.
 La questione sembra quindi spostarsi verso una pragmatica visione di
 dialogo interreligioso basato sulle possibile azioni comuni, ciascuno
 rimanendo ben fermo sulle proprie peculiarità.
 Insomma, da tifosi di squadre diverse è ben opportuno battersi insieme
 contro la violenza negli stadi e per riaffermare un reale spirito
 sportivo, ma poi ciascuno rimane legittimamente sotto le proprie bandiere.
 In quest'ottica , sinceramente, la preghiera "salvifica" per gli ebrei
 non mi disturba.
 A ben pensare,poi, questa posizione di Benedetto XVI  è permeata di
liberalismo : diversi verso le possibili mete comuni.
 Contromano sembra invece procedere il senatore Pera al quale ricordo, da
modesto coerente liberale ed anche se l'argomento richiederebbe un
 convegno e ben altri contributi,  ciò che egli dovrebbe ben sapere,
 ovvero che il liberalismo è un "metodo" e non un "fine" rinchiudibile in
una visiona religiosa.
Ed è proprio il metodo che consente a tutti, nel reciproco rispetto, di
 vivere in libertà coerentemente ai propri principi anche religiosi.
 Grazie per l'ospitalità eventualmente concessa a questa mia personale
opinione.
 Gadi Polacco *

 * Consigliere della Federazione dei Liberali e Consigliere dell'Unione
delle Comunità Ebraiche Italiane

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