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C’è il nodo della Striscia di Gaza e il “67-plus” 24 /11/2008

Pubblichiamo una replica di Danielle Sussmann a «Svolta dell’Anp: si fa lo spot sui giornali israeliani», articolo pubblicato dal GIORNALE il 23 novembre 2008 e commentato da INFORMAZIONE CORRETTA al seguente link
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=9&sez=120&id=26707


Spett.le Redazione,

che l’AP (ANP è solo in Italia e non se conosce la ragione) abbia comprato le pagine pubblicitarie di alcuni tra i più noti quotidiani israeliani per diffondere il piano di pace saudita del 2002, non è una scelta di pace per via di alcune fondanti questioni. La prima, più nota, riguarda la Striscia di Gaza. Lo stato palestinese si fonderà su parte della Cisgiordania o West Bank e sulla Striscia di  Gaza. Il nodo di Gaza è centrale per la discussione sul futuro stato palestinese. Non mi risulta affatto che il piano saudita sia stato giudicato positivo dal governo israeliano. A chi è attento alle vicende mediorientali, non sfugge che il piano ripropone i confini del 1967 e negli incontri con i sauditi – il primo vertice interreligioso promosso da Riyad sarà la tappa più importante – vi è una trattativa con gli israeliani sull’intera questione. Sopratutto, il 14 aprile del 2004, il Presidente degli Stati Uniti George W.Bush ha consegnato una lettera- impegno al Premier israeliano Ariel Sharon che, tra altri punti importanti, riconosce ad Israele un più ampio margine sui confini del 1967, piano chiamato anche “67-plus”. Sulla base delle realtà maturate in questi decenni, tenendo conto dei luoghi a maggior densità araba o ebraica in Cisgiordania e Striscia di Gaza. Su questa base Sharon ha deciso per il ritiro unilaterale dalla Striscia di Gaza e le trattative saranno finali non potranno che essere funzionali al testo del Presidente degli Stati Uniti uscente. Lo stesso tema è stato ribadito nell’intervista ad Obama sul Jerusalem Post nel luglio scorso. Pertanto, un dato acquisito che smonta la tesi palestinese.
Cordialmente,
Danielle Sussmann


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