Nella cronaca di Guido Olimpio da Washington, sul CORRIERE della SERA di oggi, 23/11/2008, la scoperta dell' attentatore che nel 1980 uccise quattro persone nel Tempio di Rue Copernic a Parigi. E' stato arrestato dalla polizia di Ottawa verrà estradato a Parigi. in Canada era docente di antropologia all'università. Ha un pesante currriculum, come puntualmente descrive Olimpio.
WASHINGTON — Hassan Diab si sarà pentito di aver fatto due cose. La prima di aver rubato un paio di pinze: lo hanno scoperto e hanno chiamato la polizia. Dopo un breve interrogatorio lo hanno rilasciato ma gli agenti si sono ricordati quel volto. Era la fine di settembre del 1980. La seconda è quella di aver passato una sera, qualche giorno dopo, con una prostituta all'Hotel Celtic di Parigi. Lei, rintracciata dall'antiterrorismo, ricorderà: mi ha pagato con 100 dollari, diceva di essere greco, fumava sigarette Marlboro e sicuramente «era circonciso». Dettagli, particolari, tasselli finiti in un dossier. Quello dell'attentato, avvenuto il 3 ottobre 1980 alla sinagoga di rue Copernic, sempre nella capitale francese. Quattro i morti, 30 i feriti. L'insieme di quei dati, uniti a informazioni più importanti, hanno contribuito all'arresto, il 14 novembre, del presunto responsabile. Hassan Diab, 55 anni, libanese con cittadinanza canadese, professore di antropologia all'università di Ottawa. Per i francesi è lui l'attentatore, per il suo avvocato è solo un caso di omonimia. Sarà il tribunale a decidere se esistono le condizioni per concedere l'estradizione. A Parigi sono convinti di avere tutti i quattro assi in mano. Il primo è il riconoscimento. Diab combacia con l'identikit del sospetto. Un «profilo» disegnato anche con la collaborazione degli agenti che fermarono il ladro presentatosi come Alexander Panadryu, greco-cipriota, e il commerciante che vendette per 1.000 dollari la moto trasformata in bomba. C'è poi la firma lasciata da «Panadryu» sul registro dell'Hotel Celtic: i test dicono che la grafia potrebbe essere quella di Diab. Quindi le informazioni dell'intelligence che identificano Diab quale membro del Fronte popolare per la liberazione della Palestina-Operazioni speciali guidato da Salim Abu Salem. Infine il passaporto. L'8 ottobre 1981 la polizia italiana ferma un libanese che ha diversi documenti, tra questi il passaporto di Diab. I visti proverebbero la sua presenza in Francia. Non solo. Gli 007 ritengono che il corriere fermato in Italia stesse trasferendo il documento in Spagna dove lo avrebbe consegnato a Diab. Mosse collegate a un secondo attentato: quello avvenuto alla sinagoga di Anversa (20 ottobre 1981), sempre attribuito al professore. Le accuse sono respinte dal sospettato e dal suo legale, René Duval. La loro versione è che la polizia sta commettendo un clamoroso errore. Diab dice di essersi interessato di politica quando viveva a Beirut, ma poi ha lasciato perdere dedicandosi all'insegnamento. Prima all'università di Siracuse (Usa), quindi in Canada. Durante le indagini, la polizia canadese ha scavato a fondo anche nella vita privata di Diab. Due matrimoni, due figli e molte storie. L'ultima pochi mesi fa: lui è andato a Cuba con un'amica mentre la moglie lo aspettava a casa. «Che problema c'è…», ha risposto con tranquillità l'accusato alla richiesta di chiarimenti. L'interesse degli inquirenti per le donne di Diab non è casuale. Parigi sospetta che una ex terrorista della Raf tedesca, coinvolta nel dirottamento di un jet a Mogadiscio, possa averlo aiutato. Altro complice ricercato dai francesi è il capo del Fronte. Il settantenne Salim Abu Salem, «scomparso nello Yemen vent'anni fa», si nasconderebbe in Libano.
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