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Il Foglio Rassegna Stampa
21.11.2008 L'Iran ha ormai l'uranio per la bomba
lo affermano gli esperti che hanno letto il rapporto dell'Aiea

Testata: Il Foglio
Data: 21 novembre 2008
Pagina: 1
Autore: la redazione
Titolo: «Teheran ha l’uranio arricchito per costruire la bomba atomica - La bomba sarà pronta primavera ?»
Dalla prima pagina de Il FOGLIO del 21 novembre 2008 , riportiamo l'articolo:

Vienna. La Repubblica islamica ha accumulato abbastanza uranio arricchito per una bomba nucleare, secondo gli esperti che hanno letto il rapporto di mercoledì dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea). Con 630 chilogrammi, “hanno chiaramente abbastanza materiale per una bomba”, ha spiegato il fisico nucleare Richard Garwin al New York Times. Teheran non ha ancora la tecnologia per costruire una testata, ma il più è fatto. Tanto più che la stessa Aiea ammette lo stallo nelle indagini sulla militarizzazione del programma nucleare. “La mancanza di cooperazione” da parte iraniana ha reso impossibili “progressi” sulle ricerche passate dell’Iran su una testa di missile con carica nucleare, esplosivi ad alto potenziale e un possibile sito di test atomici. Il guardiano nucleare dell’Onu ribadisce anche che, “contrariamente alle decisioni del Consiglio di sicurezza, l’Iran non ha sospeso l’arricchimento e ha continuato a installare nuove cascate (di centrifughe) e a testarne di nuova generazione”. Il presidente americano, George W. Bush, che lunedì inconterà il premier israeliano Olmert, si è detto “deluso”: l’Iran non ha approfittato della “porta aperta” con l’offerta di incentivi economici e politici in cambio della sospensione dell’arricchimento. Una ventina di esperti e ex diplomatici americani, capitanati dall’ex ambasciatore all’Onu Thomas Pickering e dall’ex inviato in Afghanistan James Dobbins, hanno chiesto al presidente eletto, Barack Obama, di rinunciare a “isolamento, minacce e sanzioni”, perché “è giunto il momento di vedere cosa una vera diplomazia può compiere”. Gli europei, per contro, si trovano di fronte a un dilemma. Dopo aver applaudito alla promessa di Obama di dialogare con l’Iran, ora temono che commetta il loro stesso errore: lasciarsi trascinare in un lungo negoziato inutile. “Tutto dipende da come e quando questa carta è giocata”, ha spiegato il ministro degli Esteri francese, Bernard Kouchner: “Washington può aiutare a uscire dall’impasse o rovinare il processo del doppio approccio” degli incentivi e delle sanzioni.

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