Premesso che a mia modesta opinione il padiglione italiano a Auschwitz: a. è una mezza mistificazione di propaganda politica vetero culturale già fin dalla sua nascita; b. è praticamente vuoto di contenuti, fatto che risalta ancor maggiormente in confronto a altri padiglioni di altre Nazioni; c. nel merito della polemica in oggetto allora ritengo che sarebbe ora di integrarvi almeno alcuni elementi di informazione anche sulle ombre della falce e martello. Ciò anche alla luce della vergognosa situazione determinatasi unilateralmente dopo la guerra del 1967 fino a oggi, in cui si assiste a un continuo linciaggio morale e politico da parte dei "discendenti" di detta falce e martello, puntualmente all'unisono con i discepoli della balena bianca, nei confronti dei discendenti dei sopravvissuti alla Shoàh, non tanto in quanto Popolo Ebraico (no, quello no! è sacro e costituisce il passaporto per poter criticare falsamente gli Ebrei in quanto Israeliani o, peggio, il Sionismo-razzismo), quanto a permettere lo schieramento dei seguaci del cattocomunismo (chiamiamolo così, che a me sembra meglio) unilateralmente e preconcettualmente a favore del campo arabo contro perfino il diritto all'esistenza dello Stato di Israele, Stato dello stesso Popolo di cui i soggetti in discussione amano piangere, quando perseguitati, per poi accusarlo meglio di "fare ai Palestinesi quello che i Nazisti fecero agli Ebrei" e perfino peggio. Oppure la falce e martello è una vacca sacra, ancora nel 2008, esente da critica storica?