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Informazione Corretta Rassegna Stampa
19.11.2008 Eppur si muove...qualcosa di nuovo in Medio Oriente
l'analisi di Federico Steinhaus

Testata: Informazione Corretta
Data: 19 novembre 2008
Pagina: 1
Autore: Federico Steinhaus
Titolo: «Eppur si muove...qualcosa di nuovo in Medio Oriente»
Per decenni la situazione politica della regione è rimasta immobile, ancorata spesso a schematismi che avevano lo scopo di perpetuare il potere;  un equilibrio spesso basato su anatemi ideologici e teologici ha sostituito quello antecedente, basato sulla forza militare. Queste constatazioni valgono prevalentemente per il mondo arabo ed islamico; in questo quadro Israele tuttavia solo occasionalmente ha rappresentato una eccezione alla regola, come è avvenuto ad esempio con alcune iniziative più convincenti (Begin con l’Egitto, Rabin Barak e Sharon con i palestinesi) per trovare un minimo comune denominatore della convivenza pacifica.

Negli ultimi mesi, forse anche a seguito della “normalizzazione” nell’Iraq, alcuni indicatori paiono in grado di modificare il futuro scenario.

La più recente ed interessante novità è lo stabilimento di relazioni diplomatiche fra la Siria ed il Libano. Ricordiamo che la Siria si è sempre rifiutata di riconoscere al Libano una sovranità che avrebbe potuto rappresentare la fine del sogno della “Grande Siria”. Solo da poco tempo la Siria, pressata dall’ONU,  ha formalmente (non nella sostanza) cessato una ventennale occupazione militare del Libano, senza però abbandonare l’ambizione di governare da eminenza grigia le scelte politiche del paese, dall’elezione del suo presidente agli equilibri in Parlamento.

Un quotidiano libanese pro-siriano, Al-Akhbar, ha pochi giorni fa analizzato le motivazioni di questa decisione, identificandole sostanzialmente nel rafforzamento di Hezbollah che in Parlamento ha il potere di impedire qualsiasi scelta non gradita alla Siria stessa, e con l’accettazione da parte del presidente Suleiman delle richieste siriane. Suleiman ha garantito che avrebbe impedito ulteriori atteggiamenti antisiriani e che i due stati avrebbero coordinato le questioni di sicurezza, in particolare contro i nuclei attivi nel nord del paese: Hezbollah dunque diviene un elemento di stabilità fra Siria e Libano, e gli unici terroristi sarebbero quelli di Fatah Islam, legato ad Al-Qaeda . In tal modo la Siria si è assicurata una stabile ed istituzionale presenza (interferenza) negli affari libanesi, e ne ha dato subito dimostrazione nominando il principale sospettato dell’assassinio del primo ministro libanese Al-Hariri, il generale Assef Shawkat, a capo del comitato di coordinamento per la sicurezza in Libano.

Esistono molte chiavi di lettura plausibili di questo avvicinamento; proviamo ad essere ottimisti e valutare solo quella positiva. Uno dei temi più scottanti sul confine settentrionale d’Israele riguarda le fattorie di Sheba, conquistate da Israele ma contese fra Libano e Siria e pertanto mai oggetto di una trattativa, non essendovi un partner internazionalmente riconosciuto. Questo ostacolo potrebbe ora essere rimosso, consentendo un avvio pragmatico dei contatti. Non solo, ma la consapevolezza della Siria di non avere più uno stato potenzialmente ostile sul fianco occidentale potrebbe aumentare la sua sensazione di sicurezza e facilitare una trattativa anche per il Golan.

Un’ ulteriore notizia positiva è la dichiarazione di un mese fa rilasciata dal leader del movimento di liberazione sudanese, Abd Al-Wahed Al-Nur: gente del Darfur e del Sudan è andata a stabilirsi in Israele -  ha detto -  dove lavora, studia e vive in condizioni di parità. Questa è la normalizzazione fra i popoli. Se andremo al potere, lo dico chiaro e forte, ha proseguito,  procederemo anche alla normalizzazione fra stati aprendo un’ambasciata israeliana a Khartoum.

Infine, fra le notizie positive, ha suscitato molto interesse nei media il fatto che pochi giorni or sono il presidente israeliano ed il re saudita abbiano mangiato e conversato alla stessa tavola (forse pensando ad Obama), meno invece che alla sessione del Parlamento Europeo dedicata al ricordo della Notte dei Cristalli hanno partecipato, accanto agli israeliani, i rappresentanti ufficiali di molti governi arabi ostili ad Israele dalla Libia alla Siria all’Arabia Saudita.

Non tutto, purtroppo, si muove tuttavia in una direzione positiva ed incoraggiante.

Nelle recenti elezioni municipali israeliane il Movimento Islamico ha ottenuto successi e seggi in tutte le 9 località arabe in cui si era presentato; nelle elezioni precedenti del 2003 si era presentato in 12 località ma aveva ottenuto seggi in 7 soltanto. Nel sud ha ottenuto un successo importante nella principale città beduina del Negev, nel nord ha mantenuto il predominio dell’ala radicale ad Umm el-Fahm. Ha invece perso seggi nella regione dello Sharon e non ha più la maggioranza che deteneva a Nazareth.

 Non si può concludere una panoramica della regione senza almeno un cenno a Gaza. Della rottura della tregua si sono già occupati molti analisti, ma forse una notizia quasi folcloristica consente di completare questo quadro. I tunnel scavati tra Gaza e l’Egitto, si sa, avevano lo scopo di far arrivare armi e munizioni ad Hamas; successivamente ne sono stati scavati altri verso Israele, allo scopo di consentire rapimenti ed attentati contro gli accampamenti militari. Ma anche la funzione dei tunnel sta cambiando. Cibo, carburante e beni voluttuari sono oggetto di contrabbando oramai più delle armi. Quando Israele, in risposta agli attacchi coi razzi su Sderot, ha tagliato i rifornimenti di carburante gli abitanti di Gaza hanno costruito delle tubazioni sotterranee con le quali si rifornivano in Egitto (pagando la metà di quanto pagavano ad Israele). Ed ora i tunnel sono circa mille, progettati da ingegneri, dotati di luce e telefono; un operaio che scava tunnel guadagna fino a 1.000 € al mese. Attraverso questi tunnel entrano a Gaza quantità industriali di profumi, sigarette, pecore e capre, e   Viagra. E 17 contrabbandieri, morti sotto  tunnel crollati mentre li stavano scavando, sono stati dichiarati “shahids”, martiri.

 

 

 

 


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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