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Angelo Pezzana
Israele/Analisi
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Quella strana dimenticanza del film Exodus 18/11/2008

L’annuncio della morte di Paul Newman è stato dato da tutti i Tg della sera di sabato 27 settembre, in molti come apertura. E’ stato ricordato nei commenti come uno degli attori più amati dal pubblico, un grande professionista, una intera vita dedicata al cinema, lontano dalle scene mondane, impegnato, semmai, in nobili cause coinvolgenti  diritti umani e civili.  E’ morto a 83 anni, dopo una carriera lunga quasi mezzo secolo. A dargli fama internazionale era stato nel 1960 il film “ Exodus”, tratto dal romanzo best seller di Leon Uris, e diretto dal regista Otto Preminger, nel quale impersonava Ari Ben Canaan, un ufficiale dell’Haganà che un anno prima della proclamazione dello Stato di Israele, trasporta da Cipro verso la terra promessa, una nave carica di sopravvissuti ai campi di sterminio. In quel film, Paul Newman rappresenta l’ebreo determinato e forte, che ha la consapevolezza di far parte di un miracolo che sta per compiersi. Combatte gli inglesi che cercano di impedire la partenza dell’Exodus dall’isola, mentre, raggiunta Erez Israel, è uno dei leader dell’esercito di difesa. Il film, come il libro, sono molto conosciutì, non credo occorra riassumerne la trama, piuttosto l’invito a rileggere il libro e rivedere il film, entrambi emozionanti ed attuali. Ma i TG, tutti, hanno ignorato, nelle loro diffuse biografie, che Paul Newman era stato Ari Ben Canaan, nessuno ha citato, nemmeno di sfuggita, il titolo del film. L’errore o la dimenticanza sono da escludersi, perchè Exodus è una delle sue interpretazioni più famose,  lui stesso ricordava  che Preminger l’aveva voluto perchè cercava un attore che però proprio ebreo non lo sembrasse tanto, e Newman, figlio di un ebreo e di una cattolica, entrambi emigrati in America dall’Europa dell’Est, era quello giusto, anche perchè in lui l’identità, la sensibilità ebraica, erano molto forti. Scomparso Exodus da tutti i Tg, ho atteso con curiosità di controllare sui giornali del mattino successivo, ottenendo però lo stesso risultato. Pagine e pagine rievocative, il lettore si rendeva conto che se ne era andata una delle ultime star di Hollywood, molte storie sul suo lungo e felice matrimonio con Joan Woodward, le nominations e gli oscar passati in rassegna, ma anche sulla carta stampata, nulla, Exodus non è mai esistito. I critici, e chi scrive di costume e società, si sono trovati tutti allineati nel cancellare dalla carriera di Paul Newman uno dei suoi film più famosi. E amati. Forse qui sta la spiegazione, un film amato degli spettatori comuni ma non da chi, criticando, cataloga il bello e il brutto, decide se deve avere qualche stella oppure nessuna, come è facile controllare negli annuari che escono anche nel nostro paese. Exodus, ma anche altri film che coinvolgono Israele senza puntargli la macchina da presa contro, è quasi sempre accompagnato da giudizi poco lusinghieri. Un critico l’ha persino definito film di propaganda. Qualcuno potrà richiamarsi al rispetto per la diversità di opinione, ma quando proprio tutti i giornali, ritengo senza accordi sottobanco precedenti, ne hanno cancellato persino il ricordo, viene naturale chiedersi perchè. Niente in Tv, niente sui giornali, e sui siti internet dei quotidiani ?  Il Corriere della Sera, colpito dalla scomparsa dell’attore, ha  preparato su internet un referendum fra i lettori, invitandoli a votare per il film che fra tutti giudicavano il preferito. Si poteva scegliere fra 24 titoli, ma anche in mezzo a loro Exodus non c’era. A me gli indizi sembrano francamente un po’ troppi per dare ragione a chi ne attribuisce la responsabilità al caso. Forse quel film, dopo quasi cinquant’anni, continua ad essere giudicato pericoloso, e per il motivo opposto a quello dei suoi detrattori, perchè non fa propaganda. Ari Ben Canaan non era l’ebreo che è sempre piaciuto agli antisemiti, invisibile nella societa che lo circonda, tollerato ma non accettato, e, appena è stato possibile, sterminato. Ari Ben Canaan era l’opposto, un combattente, che, insieme a migliaia di altri eroi sconosciuti, ha contribuito a ricostruire uno Stato. E questa è storia, non propaganda.

 

 

Angelo Pezzana

da Shalom di novembre 2008


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