Olmert promette ad Abu Mazen la liberazione di 250 detenuti palestinesi per aiutarlo contro Hamas
Testata: Il Foglio Data: 18 novembre 2008 Pagina: 3 Autore: la redazione Titolo: «Grande gioco con Abu Mazen»
Da Il FOGLIO del 17 febbraio 2008, a pagina 3, l'editoriale " Grande gioco con Abu Mazen"
Hamas rompe unilateralmente la tregua e continua a lanciare i razzi Qassam su Sderot e Ashkelon, ma allo stesso tempo il premier d’Israele, Ehud Olmert, promette ad Abu Mazen la liberazione di 250 prigionieri palestinesi. Le due notizie non sono contraddittorie e anzi spiegano le forze che interagiscono nella crisi di leadership palestinese, vero nodo strategico che ostacola ogni ipotesi di pace. Hamas rompe la tregua perché a partire dall’8 gennaio 2009 considererà Abu Mazen decaduto dalla carica di presidente dell’Anp (fu eletto con mandato quadriennale l’8 gennaio 2005) e sviluppa la sua tradizionale escalation terroristica, sì da obbligare la “strategia del dialogo” cara a Barack Obama a una drammatica scelta. Da Damasco, il leader in esilio Meshaal punta a costringere Washington (che è in transizione) a scegliere tra continuare a trattare con Abu Mazen – che il governo di Gaza considererà illegittimo – o iniziare a farlo con il capo di Hamas, Haniyeh, che svilupperà al massimo l’iniziativa terroristica di Hamas. Olmert, in raccordo con Bush, attua una strategia speculare: esclude dalla liberazione i prigionieri di Hamas e Jihad islamico e libera quelli legati alle Brigate al Aqsa di al Fatah. Lavora per rafforzare Abu Mazen e per consolidare la scelta del rais palestinese di non indire elezioni e di prorogare di un anno il suo mandato. In questo modo Olmert lascia detto a Obama che il problema dell’impasse delle trattative di pace è la debolezza politica di Abu Mazen.
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