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Inviato: lunedì 17 novembre 2008 16.31
A: 'lettere@corriere.it'
Oggetto: Craxi, Libia e lodo Moro
Come deve divertirsi l’(ex) Ambasciatore Romano a dare ai suoi lettori lezioni di Realpolitik. Ci sembra quasi di vederlo, quando dava simili lezioni al Governo Italiano sull’importanza delle azioni di Gorbaciov: “piccoli epifenomeni storici” avrà pensierosamente sentenziato, rimpiangendo in cuor suo di non poter usare la famosa espressione di Metternich “chiffons de papier. Sarebbe stata una dottissima citazione, ma ahimè, non era applicabile a nulla.
Visto poi che la Storia e la (vera) Politik si sono incaricate di smentirlo clamorosamente, l’acuto osservatore tenta ora di rifarsi sulle pagine del Corrierone. Tutto – o quasi – per questo nipotino di Machiavelli è già stato visto nella Storia e allora non vale la pena di prendere posizione. Un attentato in una discoteca? Vabbe’, c’era uno stato di guerra ancorché non dichiarata. I palestinesi sparavano agli Israeliani alle biglietterie di Fiumicino? Vabbe’, perfino gli stupidissimi Usa facevano finta di non accorgersi dei finanziamenti all’IRA. Terorismo, morti di innocenti? Ancora una volta e sempre fenomeni marginali appena degni di essere menzionati in una noticina a piè di pagina nel Gran Libro della Storia, che invece deve essere letto, appunto in chiave di Realpolitik.
Peccato che gli scritti di questa mezza calzetta di cinico ci offrano solo degli esempi di Realkretinik.
Giorgio Bertoldi