Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
In merito alla polemica riguardanye la beatificazione di Pio XII, riceviamo da un nostro lettore una e-mail che non riveste un carattere soltanto teologico, ma anche storico politico. La pubblichiamo volentieri
ALLEGATO N. 1 Riguardo alla questione dei documenti su Pio XII è bene ricordare a chiunque prende parola sulla questione della beatificazione di tale Papa, che tale questione non è uno sfizio o una mera curiosità o una pretesa degli Ebrei o di chicchessia, ma è qualcosa di più. E' fatto obbligo esaminare tutti i documenti del beatificando. Questo lo ha ordinato Giovanni Paolo II nella "Costituzione apostolica" della quale si allega un brano esplicito. Quindi è il Papa che ha ordinato di esaminare tutti i documenti. E così si faccia. "Coram Deo non est acceptio personarum", dinnanzi a Dio non c'è preferenza di persona. Da quanto ne so i documenti devono essre tutti pubblicati dal postulatore. Me lo ha raccontato un padre francescano in occasione della canonizzazione di P. Kolbe, morto ad Auschwitz. Saluti Dario Bazec ----------------------- ALLEGATO
GIOVANNI PAOLO VESCOVO SERVO DEI SERVI DI DIO A PERPETUA MEMORIA
COSTITUZIONE APOSTOLICA
DIVINUS PERFECTIONIS MAGISTER
CIRCA LA NUOVA LEGISLAZIONE PER LE CAUSE DEI SANTI
Per il futuro dunque, abrogate tutte le leggi di qualsiasi genere in materia, abbiamo stabilito che si debbano osservare le norme che seguono.
Ai Vescovi diocesani o alle autorità ecclesiastiche e agli altri equiparati nel diritto, entro i confini della loro giurisdizione, sia d'ufficio, sia su istanza dei singoli fedeli o di legittime aggregazioni e dei loro procuratori, compete il diritto di investigare circa la vita, le virtù o il martirio e fama di santità o martirio, i miracoli asseriti, e, se è il caso, l'antico culto del Servo di Dio, del quale viene chiesta la canonizzazione. In ricerche di tal genere il Vescovo proceda secondo le Norme particolari da stabilirsi dalla Sacra Congregazione per le Cause dei Santi, in questo ordine: 1) Richieda al postulatore della causa, nominato legittimamente dal promotore, una accurata informazione sulla vita del Servo ci Dio, e si faccia contemporaneamente da quello accuratamente illustrare i motivi che sembrano richiedere una causa di canonizzazione.
2) Se il Servo di Dio ha pubblicato suoi scritti, il Vescovo li faccia esaminare dai censori teologici.
3) Se non si è trovato nulla in tali scritti contro la fede e la morale, allora il Vescovo faccia esaminare gli altri scritti inediti (lettere, diari, ecc.) e tutti i documenti, che in qualunque modo riguardino la causa, da persone adatte allo scopo, che, dopo aver compiuto il loro compito con scrupolosità, devono stendere una relazione sugli accertamenti fatti.
4) Se da quanto fatto finora il Vescovo riterrà nella sua prudenza che si possa procedere oltre, faccia interrogare i testimoni addotti dal postulatore e gli altri che d'ufficio devono essere chiamati secondo il rito. Se poi fosse urgente l'esame dei testimoni per non perdere la possibilità di avere le prove, devono essere interrogati anche se non è ancora stata terminata l'indagine sui documenti. ---------------------------------- II Parte Vi allego copia della nota inviata a "La Stampa" in risposta a quanto asserito dal teologo Lucio Casto. Ci sono alcune considerazioni che, a parer mio, richiedono delle precise risposte dai vescovi, responsabili dei corsi teologici che si tengono nelle varie diocesi. Perché nonostante le conclamate dichiarazioni di Benedetto XVI, e prima ancora del Concilio Vaticano II, si continua a insegnare ininterrottamente che gli Ebrei hanno perseguitato o prevaricato sui cristiani per non si sa quanti secoli. Ora, se il teologo Lucio Casto ha fatto le asserzioni che ha detto, ciò significa che esse sono state tramandate nell'insegnamento teologico che egli ha ricevuto e che, a sua volta, egli ancora continua a insegnare. Saluti Dario Bazec ------------------------
ALLEGATO N. 2
Egr. Sig. Direttore, Il sig. Lucio Casto della Facoltà Teologica di Torino, che non si capisce bene se sia un sacerdote o un laico, ha scritto: “Anch’essi (gli Ebrei)non hanno proprio nessun «severo, onesto esame di coscienza» da fare del loro comportamento lungo i secoli quand’ erano in posizione di forza nei confronti dei cristiani?” Presumo che detto signore sia un docente e insegna ai chierici o laici che poi a sua volta istruiranno il Popolo di Dio. A dire il vero non so da quali fonti egli tragga la notizia che lungo i secoli (quanti?) gli ebrei erano in posizione di forza rispetto ai cristiani. Per favore, chissà se sarà in grado di citarmi quali sono i paragrafi di un testo di Storia della Chiesa, ad esempio quello del Bihlmayer – Tuechle, dove si trova questa informazione? Fuor di metafora è sgradevole che un docente alla Facoltà Teologica di Torino insegni cose che non hanno alcun fondamento storico. Se il livello medio di preparazione dei docenti è pari a quello del sig. Casto, non c’è da meravigliarsi poi se i credenti sono sempre in numero minore. Perché, forse i signori e monsignori teologi credono che si possa dare a bere ai fedeli qualsiasi pregiudizio e inesattezza che passa loro per la testa? C’è ancora un fatto su cui desidero richiamare l’attenzione dei lettori. Una volta mi è capitato di leggere un depliant pubblicitario di corsi teologici. Uno dei requisiti fondamentali per la frequenza era la presenza per al meno il 70% delle lezioni. Il motivo era che l’insegnamento teologico si apprende per tradizione dalla viva voce del docente. Se questa è la premessa, ciò sta a significare che per tradizione si sono ininterrottamente insegnati i principi dell’antisemitismo e dell’ antigiudaismo, nonostante tutti i pentimenti o cospargimenti di cenere sul capo fatti dalla gerarchia ecclesiastica. Tertium non datur. Che ne dice Sua Eminenza l’Arcivescovo di Torino? Dario Bazec