Nir Barkat, il nuovo sindaco di Gerusallemme, contro il ponte di Calatrava e la metropolitana leggera la cronaca di Alberto Stabile
Testata: La Repubblica Data: 14 novembre 2008 Pagina: 22 Autore: Alberto Stabile Titolo: «Abbatterò il ponte di Calatrava a Gerusalemme»
Da La REPUBBLICA del 14 novembre 2008, la cronaca di Alberto Stabile intolata ""Abbatterò il ponte di Calatrava a Gerusalemme" (pagina 22):
Gerusalemme - Appartiene all´era della grandeur gerosolimitana, l´era del sindaco Olmert. Ma per il nuovo primo cittadino, Nir Barkat, eletto da una coalizione di elettori stufi di vedere la loro città precipitare nel degrado, il ponte di Calatrava, diventato il simbolo di una Gerusalemme che non esiste, è un´opera inutile e potrebbe essere demolita. Così come il faraonico progetto della metropolitana leggera, di cui il ponte fa parte: potrebbe essere rinchiuso nei cassetti e non se ne parli più. Niente di deciso, certamente. Oltretutto, Barkat s´insedierà soltanto fra tre settimane. Ma alla sua prima conferenza-stampa il neo-eletto sindaco non ha esitato a polemizzare con certe scelte di utilizzare il pubblico danaro fatte in passato. «E´ inconcepibile - ha detto - che nella città più povera d´Israele (tale è infatti Gerusalemme secondo le statistiche ufficiali, ndr) centinaia di milioni siano investiti in un ponte e non, per esempio, nella pubblica istruzione». Povera ma spendacciona, Gerusalemme ha il più basso reddito pro capite fra le grandi città israeliane ma, mediamente, investe in infrastrutture più di ogni altra città. In larga misura dipendente dai contributi statali, il Comune di Gerusalemme ha accumulato un deficit stellare, ma spende in servizi per i cittadini meno di ogni altra municipalità nel paese. Il che significa sporcizia, traffico, autobus strapieni, file negli uffici. Davanti a tutto questo un´infrastruttura come il ponte a funi può sembrare un lusso superfluo e dispendioso. Progettato alla fine degli anni ?90 assieme alla metropolitana leggera che dovrebbe attraversare il cuore della città, il ponte, la cui inaugurazione era prevista nel 2006, sarebbe dovuto costare 80 milioni di shekels, pari a 16 milioni di euro. Invece è stato inaugurato soltanto lo scorso giugno ed è costato 280 milioni di shekels, vale a dire, 56 milioni di euro. L´inaugurazione in pompa magna sarà ricordata per la protesta degli ultraortodossi che, per motivi di «decenza», avevano imposto che le comparse femminili dello show venissero coperte da una lunga mantella. Ma si sa che lo spettacolo è costato 2 milioni di shekels (400 mila euro) tolti per la bisogna dal magro bilancio delle attività culturali. E questo, soltanto per il ponte. Quanto alla metropolitana leggera, che ha trasformato il centro della città in un rumoroso e polveroso cantiere, le cifre sono ancor più imponenti. Il costo dell´opera che si sarebbe dovuta ultimare nel 2006 doveva ammontare, secondo il progetto originario, a 1 miliardo e 200 milioni shekels (600 milioni di euro). Il 2006 è passato, ora si parla del 2010, ma nel frattempo la linea 1 del metrò, anche se largamente incompleta, è già costata 3 miliardi e 300 milioni, tre volte il budget previsto per l´intero progetto. Insomma, Barkat ha fatto quattro conti e ha visto che il gioco non vale la spesa. «Non sono sicuro che servirà bene i cittadini», ha detto della metropolitana leggera. «Si possono trovare alternative migliori». E quanto al ponte, la cui manutenzione costerà altri milioni che il Comune non può permettersi di spendere, «stiamo facendo i calcoli». Ma il verdetto sembra già scritto. «Se vediamo che i costi giustificano la manutenzione lascerò il ponte dov´è. Se no, farò lo farò tirare giù».
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