Uno scudo contro la minaccia iraniana, non contro Mosca lo ha riconosciuto anche il presidente russo Medvedev
Testata: Il Foglio Data: 14 novembre 2008 Pagina: 3 Autore: la redazione Titolo: «Pure Medvedev sa che lo scudo americano non è contro Mosca»
Da pagina 3 del FOGLIO del 14 novembre 2008:
Bruxelles. Il sistema antimissilistico americano in Polonia e Repubblica ceca “non è una provocazione” contro la Russia, ma “una necessità geostrategica” di fronte alla minaccia della Repubblica islamica, spiega al Foglio una fonte della Nato. Gli Stati Uniti e l’Alleanza atlantica si stanno preparando al mondo del 2015, quando l’Iran sarà potenza nucleare con missili balistici intercontinentali in grado di colpire le città europee. Questo è il “worst case scenario” che gli esperti di sicurezza americani ed europei stanno valutando e che ha spinto la Nato a aderire allo scudo antimissilistico. Tra sette anni, ancora governata dai mullah, la Repubblica islamica occuperà lo stretto di Hormuz, da dove transitano le petroliere che portano il greggio di Iraq, Kuwait, Arabia Saudita ed Emirati arabi. I paesi del Golfo, gli Stati Uniti e l’Europa accuseranno Teheran di “aggressione internazionale” e gli occidentali invieranno le proprie navi da guerra. Di fronte all’intervento militare, l’Iran intimerà la marcia indietro oppure “lanciamo la bomba contro Amsterdam”. L’occidente avrà due opzioni: cedere al ricatto iraniano o radere al suolo Teheran avviando la Guerra mondiale nucleare. Il sistema antimissilistico americano, che dovrebbe essere pronto nel 2014, e quello che la Nato ha deciso di creare ai suoi confini meridionali, non coperti dallo scudo americano, serviranno a proteggere le città europee e permettere la liberazione militare delle vie di transito del petrolio verso occidente. Prima di lasciare la direzione dell’Agenzia di difesa missilistica americana, il generale Henry Obering ha raccomandato al presidente eletto, Barack Obama, di andare avanti con il progetto di George W. Bush. L’abbandono dello scudo sarebbe “un colpo molto severo alla nostra capacità di proteggere alleati e amici da quella che vediamo come una minaccia emergente. Minerebbe la leadership americana nella Nato”, ha spiegato mercoledì Obering. Gli analisti dicono che molto dipenderà dalla conferma di Robert Gates alla testa del Pentagono nell’Amministrazione Obama. Ieri, durante un vertice della Nato, Gates ha definito “provocazione inutile e mal diretta” i missili Iskander che il presidente russo, Dmitri Medvedev, minaccia di installare a Kaliningrad in risposta allo scudo. Washington ha presentato al Cremlino due offerte, entrambe rifiutate, che includono ispezioni russe nelle basi in Polonia e Repubblica ceca e la disattivazione del sistema fino a quando non ci sarà consenso sulla “minaccia reale” dell’Iran dotato di missili nucleari. In realtà, spiega Norman Ray, ex alto funzionario della Nato, “una decina di intercettori non sono un accerchiamento”, come sostiene Mosca. “I russi sono stati informati e conoscono bene i limiti del sistema”, aggiunge Tim Williams del Royal United Services Institute: la Russia può distruggerlo in pochi minuti. In un’intervista al Figaro ieri, per la prima volta Medvedev ha riconosciuto che l’obiettivo dello scudo non è la Russia, ma “rispondere a stati canaglia”. Eppure il presidente russo continua a esigere “l’opzione zero”: Mosca rinuncia ai missili a Kaliningrad se Obama abbandona lo scudo. Medvedev conta su Italia, Germania e Francia, i partner europei foraggiati con gas e contratti commerciali, per far piegare la nuova Amministrazione americana. Al Vertice Ue-Russia di oggi a Nizza, Nicolas Sarkozy potrebbe accettare il principio di una conferenza per un “patto di sicurezza globale” che, secondo il Cremlino, dovrebbe ristabilire lo status di superpotenza della Russia e sfere di influenza analoghe a quelle della Guerra fredda.
Anche Fiamma Nirenstein, parlamentare del Pdl, nota che "L'idea dello scudo non nasce come gesto ostile verso Mosca, quanto come risposta all'aggressività dell'iran" Da pagina 8 di LIBERO, Per i neocon del Pdl vatutto bene "Fa così perché vuole la pace", Salvatore Dama) Per inviare una e-mail alla redazione del Foglio cliccare sul link sottostante