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Monopolio e santità 13/11/2008
Illustre Signor Ambasciatore Romano,
 
Diversi  porporati , dignitari e notabili del Vaticano, hanno espresso dure critiche nei confronti del ministro israeliano Herzog, nonchè di esponenti dell'ebraismo italiano, per le critiche espresse circa la possibile imminente santificazione di Pio XII. Questione interna del Cattolicesimo sostengono, ed ogni interferenza esterna è fuori luogo e sgradita.
Non passa giorno che dal Vaticano non giungano critiche per questioni le piu' diverse ad esponenti politici e giudiziari nostrani nonche' esteri: Eluana, Barak Obama gli esempi piu' noti e recenti.
Fermo restando il diritto di ciascuno ad esercitare il proprio magistero in completa autonomia,  ritengo che il diritto di critica sia un diritto "universale" quando esercitato con onestà intellettuale ed educazione.
Convenzioni "ad excludendum" , soprattutto su temi etico-spirituali mal si sposano con il supposto universalismo  di cui  la Chiesa si ritiene portatrice.
Libera la Chiesa di santificare per esempio San Giustino martire, San Gregorio di Nassa, San Giovanni Crisostomo,San Girolamo,Sant'Ambrogio,Sant'Agostino, conosciuti per il loro antisemitismo (oggi molti preferiscono usare il termine antigiudaismo), ma liberi gli ebrei di criticare tutti costoro, per le loro dichiarazioni, e di pensare e dichiarare che riteniamo  Pio XII, al pari dei precedenti Santi citati un chiaro esempio di antitesi alla Santità.
Giacomo Zippel

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