L'elezione di Nir Barkat è un buon segno 12/11/2008
Nir Barkat è il nuovo sindaco di Gerusalemme con il 52% dei voti. Meir Porush, il candidato ultra ortodosso, che nell'ultima settimana aveva ricevuto l'inaspettato appoggio di Ha'aretz, si è fermato al 43%. Un buon segno, l'elettorrato laico di Gerusalemme, una parte del quale sicuramente laburista o comunque appartenente alla sinistra, ha respinto l'indicazione a votare per il candidato ortodosso e ha scelto quello laico. Sono in molti ad essere rimasti sorpresi dall'endorsment di Ha'aretz, che comunque è un giornale tutt'altro che antisionista. Eppure, di fronte alla scelta di Nir Barkat, è prevalsa la volontà di appoggiare un candidato lontano anni luce dalle posizioni politiche del giornale. Barkat andava punito per " eccesso di sionismo ", meglio Porush, che avrebbe, ancor più del predecessore Lupolianski, trasformato la capitale in una città sempre più lontana dalla modernità che caratterizza Israele. Il no degli elettori al consiglio da Ha'aretz fa ben sperare nel futuro di Gerusalemme, che invece di chiudersi nell'ortodossia religiosa, diventerà sempre più aperta e cosmopolita.
Il discusso miliardario Arcadi Gaydamak, dopo aver sollecitato il voto dei settori arabi e ortodossi nell'illusione di fare il pieno, si è trovato con un misero 3,6%. Meno di lui solo il candidato verde, Dan Biton, che ha raccolto meno dell' 1%. Gli israeliani, all'avanguardia nella difesa dell'ambiente, non hanno bisogno di un partito verde per salvaguardare la natura.
A risultato certo, Nir Barkat ha brindato a Gerusalemme, < l'eterna capitale del popolo ebraico, che appartiene a tutti, alla destra come alla sinistra, ai laici e ai religiosi >, ispirandosi a quel grande sindaco che fu Teddy Kollek. Le sue dichiarazioni si sono concluse con il suono dello shofar, seguito dall'inno nazionale.