Il sindaco di Roma Alemanno ad Auschwitz una visita istruttiva, per lui come per chiunque altro
Testata: La Repubblica Data: 10 novembre 2008 Pagina: 0 Autore: Giovanna Vitale Titolo: «Alemanno ad Auschwitz Paserman:»
Da La REPUBBLICA del 10 novembre 2008 un articolo sulla visita del sindaco di Roma Gianni Alemanno ad Auschwitz. Discutibile la scelta del titolo "Alemanno ad Auschwitz Paserman: "Gli servirà" ". Certo, visitare Auschwitz è istruttivo per tutti, e dunque "serve", ma nella scelta dei redattori di REPUBBLICA si coglie chiaramente il prevalere della polemica politica.
Ecco il testo:
AUSCHWITZ - «Auschwitz non lascia indifferenti. Sarà istruttivo anche per loro». Loro, per Leone Paserman, sono i post-fascisti che da sei mesi governano Roma. Nei confronti dei quali l´ex presidente della comunità ebraica romana nutre ancora «qualche perplessità». Tant´è che «in principio non volevo neanche partecipare a questo viaggio della memoria», dice. Ma poi ci ha ripensato. «Per Alemanno è la prima volta in un lagher. Sono convinto che gli farà bene». E´ stato lui a celebrare nella sinagoga Temple di Cracovia il 70° anniversario della Notte dei Cristalli, «quando tutto è cominciato» racconta tutto d´un fiato ai 250 liceali che come ogni anno vengono a guardare in faccia la fabbrica della morte polacca. Un orrore che «non deve più ripetersi» esorta il Papa da Roma, ammonendo contro il razzismo e l´antisemitismo. «Frasi corrette e condivisibili» commenta subito Aldo Pavia, presidente dell´associazione ex deportati. Ne sa qualcosa Carlos, 18 anni, venuto fin qui per ricordare che anche il suo popolo fu sterminato: «Io sono rom», rivela, «ma ormai quando giro per Roma ho paura persino a dirlo. Secondo l´Osce l´Italia è, per noi, il Paese più pericoloso dove stare. Io abito in una casa, hanno fatto il censimento e sono venuti fin lì a prendermi le impronte. Eppure io ho la vostra cittadinanza, vivo qui, ho studiato qui... Vorrei incontrare Alemanno solo per spiegargli che non si può incolpare un´intera etnia per lo sbaglio di pochi». Avrà tempo e modo, Carlos. Trattenuto da altri impegni, il sindaco è approdato a Cracovia nella notte. Stamattina, per la prima volta, varcherà la soglia di Auschwitz. Una presenza che divide, la sua. «Il fatto che abbia deciso di venire denota sensibilità», lo difende Martina Boe, quarto anno all´Istituto d´arte. «Io penso invece che ci venga controvoglia, deve farlo per dimostrare di essere cambiato», replica Giuseppe Forlacchia del liceo Talete. «Ma no, le persone possono cambiare, e lui qualche segnale lo sta dando» interviene Marco Catana, istituto Levi e kefia al collo. «Lo fa solo per farsi pubblicità» arringa Marco Serafini Amici, «e te lo dice uno che mica è di sinistra».