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Informazione Corretta Rassegna Stampa
09.11.2008 Gli strafalcioni di Repubblica
nella pagina curata da Alix Van Buren

Testata: Informazione Corretta
Data: 09 novembre 2008
Pagina: 1
Autore: La Redazione
Titolo: «Gli strafalcioni di Repubblica»

Ieri, 08/11/2008, abbiamo criticato il servizio di Alix Van Buren su REPUBBLICA, nel quale veniva riportata fra le altre, l'opinione sulla elezione di Barack Obama di Robert Malley, non meglio identificato. Ha provveduto un nostro attento ed informato lettore da New York, che ci ha inviato la e-mail che segue:

ho letto su informazione corretta del cretinetti malley e dei suoi consigli a obama. non è solo un cretinetti, è uno che è stato licenziato in tempo dal gruppo di consiglieri di politica estera di obama perché teneva rapporti segreti (spacciandoli per conto di Obama) con Hamas . Certo, di Malley si sapeva prima il curriculum e non depone a favore di Obama l'averlo preso. Però l'ha licenziato. Repubblica, lasciamo stare. ciao

Che un quotidiano come REPUBBLICA, che si vanta di essere il primo nelle vendite, non controlli quello che scrive un collaboratore (Alix Van Buren, nel caso) ci sembra molto grave. Forse gli si può affiancare qualcuno più informato, che lo consigli o che ne riveda almeno i testi, almeno per quanto riguarda il Medio Oriente. REPUBBLICA si sarebbe risparmiata l'inclusione del pezzo su Malley.

Per comodità del lettore, riprendiamo il pezzo uscito ieri su Informazione Corretta:

LA REPUBBLICA di oggi, 08/11/2008, dedica due pagine, 8-9, ad un gruppo di opinionisti che consigliano Obama su come comportarsi con le emergenze del Pianeta, come le definisce il quotidiano. Le pagine sono curate da Alix Van Buren, il che chiarisce la bassissima qualità della maggior parte degli intervistati. Scegliamo la voce < Medio Oriente >, per la quale risponde un ex consigliere di Clinton per la politica estera, Robert Malley. Che doveva essere un gran furbone, se negli otto anni della presidenza Clinton non si è mai accorto che sotto ai suoi occhi appannati si stava organizzando il terrorismo internazionale. Invitiamo i lettori a leggere la sua analisi sil M.O. Un elenco di problemi da risolvere, senza uno straccio di indicazione sul come fare. Ci auguriamo che Obama si rivolga a qualcun altro per risolverli.

L´elezione di Obama è una rivoluzione non solo per il modo in cui gli Stati Uniti vedono se stessi, ma anche per l´immagine che proiettano nel mondo. È tanto più vero in Medio Oriente, dove 8 anni di politica inefficace e arrogante hanno lasciato una situazione di pericolo e di instabilità senza precedenti. Il primo passo è imparare le lezioni del passato. Il processo di pace è fallito negli ultimi 15 anni. Limitarsi a proseguire il cammino del passato difficilmente produrrà un risultato diverso. Il secondo passo è cogliere le implicazioni dei cambiamenti degli ultimi otto anni, dalla morte di Arafat al trionfo elettorale di Hamas, dalla guerra in Libano all´ascesa di Hezbollah e la nuova potenza dell´Iran. Il terzo passo è comprendere che tutte queste questioni sono interconnesse, perciò premere soltanto per un accordo israelo-palestinese non funzionerà. Oggi sono necessari un progresso parallelo fra Siria e Israele, un impegno americano con Damasco e Teheran, assieme a una forma di riconciliazione interna fra i palestinesi.

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