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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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Corriere della Sera Rassegna Stampa
09.11.2008 Analisi semplicistiche e grezzamente ideologiche
del regista Carmelo Rifici di un testo di A.B.Yehoshua a Parma

Testata: Corriere della Sera
Data: 09 novembre 2008
Pagina: 40
Autore: Magda Poli
Titolo: «Elisabetta Pozzi dentro l'anima di Israele»

Elisabetta Pozzi dentro l'anima di Israele

E' questo il titolo sul CORRIERE della SERA di oggi, 09/11/2008, della recensione a pag.40 di Magda Poli al testo teatrale di A.B.Yehoshua in scena a Parma al teatro Due. Una recensione attenta e partecipata quella di Magda Poli, che ci lancia però anche un messaggio preoccupante, quando scrive  a proposito della regia " Un testo che supera le analisi semplicistiche e grezzamente ideologiche espresse dal regista nella presentazione dello spettacolo ". Ci piacerebbe conoscere questa analisi, anche se non è difficile immaginare quale possa essere. Se qualcuno fra i nostri lettori ha assistito alla presentazione dello spettacolo e  ha udito le sue parole, gli saremo grati se ce le farà conoscere.

di MAGDA POLI
L' anima di un popolo, quello d'Israele analizzata attraverso le vicende di una famiglia alla vigilia della Guerra dei sei giorni, quando nel 1967 il Paese si trovò minacciato su tre fronti da 250.000 soldati, 2.000 carri armati e 700 aerei.
Ancora una volta per Abraham Yehoshua, nell'intenso, lucido Una notte di maggio, il drammatico destino del suo Paese dal 1948, data della sua fondazione, in guerra per non essere cancellato, vive nel tema della famiglia, qui nell'implacabile sottile scavo nei sentimenti di Tirza da due mesi madre, di suo marito, psichiatra, del suo ex marito, fatuo intellettuale, del fragile fratello, della madre con disturbi psichici che si ritrovano in casa di Tirza in una incalzante «ronde» in una notte d'angoscia. La guerra per i protagonisti impossibilitati a vivere una vita «normale», annientati da una vischiosa sensazione di stanchezza che conduce allo smarrimento, al non riuscire a vedere un futuro, diventa il grimaldello per entrare senza pietà nelle proprie crisi esistenziali. Il regista Carmelo Rifici dà alla vicenda un clima di bella tensione. In uno spazio rettangolare con ai due lati il pubblico, tra semplici arredi che mutano di posto a visualizzare un senso di precarietà, vive un'agghiacciante gioco al massacro. Straordinariamente brava e superbamente naturale è Elisabetta Pozzi che riesce a dare a Tirza non un senso di stanchezza rinunciataria, ma una calma antica e saggia che è tentativo di comprensione e di accettazione del prossimo, è semplicità e profondità. Bravissimi anche Claudia Giannotti una madre tra follia e lucidità e Sergio Romano, un fratello avviluppato in una ragnatela di nevrosi. Bene anche Michele de' Marchi, Massimiliano Sbarsi, Mariangela Granelli e Noemi Condorelli.
Un testo che supera le analisi semplicistiche e grezzamente ideologiche espresse dal regista nella presentazione dello spettacolo.
A sinistra, Elisabetta Pozzi-Tirza ( f.Caselli Nirmal)
Una notte di maggio
di Abraham Yehoshua
Teatro Due di Parma

 
 
 

lettere@corriere.it

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