Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Il presidente degli Stati Uniti manterrà la promessa ? a un israeliano di Sderot aveva detto: "Sarai tra i miei primi ospiti"
Testata: Corriere della Sera Data: 07 novembre 2008 Pagina: 5 Autore: Francesco Battistini Titolo: «La famiglia di Sderot che aspetta l'insediamento»
Dal CORRIERE della SERA del 7 novembre 2008:
GERUSALEMME — L'amo, non l'amo. A metà fra il trasporto e la diffidenza — i sondaggi dicono che la maggior parte degl'israeliani tifava McCain, mentre in Cisgiordania si vendono da giorni le tazze celebrative di Obama —, nel giorno in cui riceve l'anatra zoppa Condoleezza Rice al suo ottavo e forse inutile viaggio, questa parte di mondo studia le mosse di Obama e non sa bene che cosa vedervi. Amico o no, il vento del cambiamento è così forte da spingere Yedioth Ahronot a fare un gioco: ce l'abbiamo un Obama, noi? Le risposte sono sconsolanti: meglio concentrarsi sulla sostanza, allora, e chiedersi se a valere è l'Obama che voleva Gerusalemme indivisibile o quello, poco dopo, che precisava come la cosa fosse comunque negoziabile. A tranquillizzare chi teme prezzi alti, c'è comunque la forte lobby che l'onda nera porta con sé. «Siamo tornati alla storica alleanza degli anni Sessanta — esulta il rabbino Marc Scheiner —, quando Martin Luther King aveva l'appoggio degli ebrei di New York». Non solo Rahm Emanuel, il capo di gabinetto che secondo il papà Benjamin «non va certo alla Casa Bianca a pulire i pavimenti» e farà pesare le sue radici. Dietro Obama, spuntano consiglieri come Dan Kurtzer e Dan Shapiro, convinti sostenitori dell'esistenza di Israele e della necessità di due Stati. E poi l'esercito dei deputati e dei senatori americani d'origine ebraica: mai così tanti, nota il Jerusalem Post, a partire da quel Jared Polis che in Colorado s'è presentato a festeggiare la vittoria mano nella mano col giovane compagno. Per gennaio, cerimonia d'insediamento, a Washington s'è prenotato anche il signor Pinhas Amar. Vive a Sderot, la città vicino a Gaza martellata dai razzi di Hamas. Quando Obama visitò la sua casa devastata, glielo disse: sarai tra i miei primi ospiti. Pinhas ora aspetta: «Lo vedremo subito, se mantiene le promesse».
Per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera cliccare sul link sottostante lettere@corriere.it