La libertà d'opinione non vale per i partiti religiosi israeliani secondo una cronaca decisamente partigiana
Testata: Il Messaggero Data: 04 novembre 2008 Pagina: 16 Autore: la redazione Titolo: «L'estrema destra ora è un solo partito»
Il MESSAGGERO del 4 novembre 2008 pubblica un articolo non firmato, ma nel quale si riconosce lo stile, o almeno la lezione, di Eric Salerno. Tratta della fusione di due partiti religiosi israeliani, il Mafdal e l'Israel Leumì sulla base di una piattaforma politica che prevede la promozione degli insediamenti ebraici e l'opposizione alla nascita di uno Stato palestinese in Cisgiordania e Gaza. Si può essere più o meno d'accordo con queste idee, o anche non condividerle affatto. Nondimeno, dovrebbe essere fuori discussione il diritto di chi le professa di esprimerle e proporle agli elettori israeliani.
Non è così per l'estensore dell'articolo del MESSAGGERO, che scrive a commento del programma del nuovo partito:
I democratici israeliani e i palestinesi, sono avvertiti
Come se la nuova formazione, fino a prova contraria rispettosa della legge, rappresentasse una minaccia per chi non ne condivide le idee. E come se, pur conducendo le sue battaglie politiche secondo le regole della democrazia, fosse per definizione "non democratica"
Per inviare una e-mail alla redazione del Messaggero cliccare sul link sottostante prioritaria@ilmessaggero.it