Una mozione per Ghilad Shalit approvata al congresso radicale
Testata: Informazione Corretta Data: 03 novembre 2008 Pagina: 1 Autore: Alessandro Litta Modignani Titolo: «Una mozione per Ghilad Shalit»
Di seguito, il testo di una mozione discussa e approvata dal congresso radicale di Chianciano:
MOZIONE PARTICOLARE Il VII congresso di Radicali Italiani, riunito a Chianciano dal 30 ottobre al 2 novembre 2008,
Ricordato
che il soldato israeliano Gilad Shalit, ventenne, venne rapito il 25 giugno 2006 da un commando di miliziani palestinesi penetrato in territorio israeliano proveniente dalla striscia di Gaza; che da allora è prigioniero in località segreta nella stessa striscia di Gaza; che nulla si conosce circa le sue condizioni di detenzione e che nessuno ha potuto sin qui fargli visita, per verificare il suo effettivo stato di salute e la sua stessa esistenza in vita.
Ricordato
altresì che altri due soldati israeliani, rapiti in circostanze analoghe e nello stesso periodo nel nord di Israele da miliziani di Hezbollah provenienti dal Libano, vennero in seguito uccisi; che i loro poveri resti sono stati restituiti a Israele il 16 luglio scorso, in cambio del rilascio di 5 prigionieri palestinesi, che erano detenuti in Israele per gravissimi atti di terrorismo, con l’omicidio di numerosi civili inermi, fra cui alcuni bambini.
Sottolineato
che lo Stato di Israele aveva acconsentito allo scambio accettando, fra le condizioni, di neppure sapere se i suoi due soldati, rapiti due anni prima, fossero ancora in vita o se fossero invece morti come purtroppo si è appreso solo a posteriori.
Constatato
con profonda amarezza che persino alla Croce Rossa Internazionale, che avrebbe dovuto verificare le condizioni del soldato Shalit, è stato impedito di fargli visita, e che questo organismo ha preso atto del diniego senza neppure emettere una protesta ufficiale.
Evidenziato
che il cosiddetto “presidente politico” di Hamas, Khaled Meshaal, ha dichiarato il 30 marzo scorso che il soldato Shalit “è vivo e trattato bene”, senza specificare altro; che 3.000 cittadini israeliani hanno pacificamente dimostrato, il 19 ottobre scorso, ai confini della striscia di Gaza dove avvenne il rapimento, chiedendo il rilascio del prigioniero; che Shalit, oggi ventiduenne, avrebbe ricevuto nei giorni scorsi (grazie all’intermediazione della Francia) una prima lettera da parte dei familiari, fatto del quale tuttavia non si hanno riscontri certi; che trattative avanzate sarebbero in corso fra il governo israeliano e l’organizzazione Hamas, per la scarcerazione di un altissimo numero di prigionieri palestinesi, in cambio della liberazione del solo soldato Shalit.
Invita
i parlamentari radicali italiani ed europei a promuovere una missione parlamentare a Gaza, che si impegni a non lasciare la Striscia fino a quando non avrà potuto incontrare il soldato Shalit e verificare le sue condizioni di salute. La missione, di carattere umanitario, sarà aperta a chiunque intenda parteciparvi. Se necessario, gruppi di parlamentari di tutti gli schieramenti politici si alterneranno, per garantire il prosieguo dell’iniziativa anche per un lungo periodo, in costante collegamento con i mezzi di comunicazione e con l’opinione pubblica di tutto il mondo. Prima firma: Alessandro Litta Modignani