Chi non ricorda il pandemonio che successe nel mondo, quando un proiettile di gomma, partito da un fucile di un soldato israeliano, colpì ad un piede un "pacifico dimostrante palestinese"? Non c'è da dubitarne, perché subito scattò la sacra rappresentazione del martirio di un popolo a cui participarono i media dell'intero mondo: da Al Jazeera al Manifesto, dai Comboniani ai Francescani...Già oggi, due giorni dopo l'assassinio, quasi nessuno ha visto o letto di quella giovane lapidata in Somalia dagli invasati islamici. Si sa, infatti, che i catto-sinistri, che molto hanno studiato, contestualizzano tutto ciò che c'è da contestualizzare quando si riferiscono all'Islam , ma ad Israele, che si difende per non soccombere e sparire dalla faccia della Terra, non ne perdonano una. Paolo Pagliaro, opinionista di "Otto e Mezzo", avrebbe potuto formulare una domanda indiretta al premio Nobel per la pace, una signora iraniana che partecipava alla discussione e,ma guarda un po', neppure all'avvenente conduttrice passò per la mente di chiedere ad una moderata islamica come la pensasse in merito. Non sbaglieremmo se chiamassimo questo atteggiamento come la congiura del silenzio.
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