venerdi 22 novembre 2024
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Lo dice anche il principe saudita Bin Salman: Khamenei è il nuovo Hitler


Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
30.10.2008 In quella parata si è minacciata la distruzione di Israele
ma Sergio Romano non lo scrive

Testata: Corriere della Sera
Data: 30 ottobre 2008
Pagina: 37
Autore: Sergio Romano
Titolo: «Assistere alle parate»

Non sappiamo se il lettore Paolo Melucci, nella sua lettera al Corriere
pubblicata il 28 ottobre 2008 col titolo "Assistere alle parate", intendesse riferirsi alla
recente parata militare che, a Teheran, ha visto la presenza degli addetti
militari della Germania e dell'Italia. Riteniamo che la risposta sia
affermativa, considerata la concomitanza temporale. Comunque il solito
Sergio Romano non ha perso neanche questa occasione per prendere le parti di
uno stato che, sempre, si scaglia contro Israele. Romano difende non solo la
partecipazione del nostro addetto militare, ma anche la posizione
internazionale dell'Iran con le sue parole di chiusura: l'Iran, a differenza
di altri stati, non ha ancora invaso nessuno. Ma queste parole, oltre ad
aprire un'accusa verso altri paesi che Romano tuttavia non cita, ma con le
quali cerca di far passare l'Iran come paese migliore degli altri stati,
hanno la gravissima colpa di omettere la descrizione di quanto avvenuto in
quella parata, dove le solite promesse di distruzione di Israele non sono
mancate. Se questo è un modo corretto di rispondere ai lettori, e di
informare su quanto succede nel mondo, lo lasciamo ai nostri lettori, che
invitiamo a protestare, ancora una volta, contro Sergio Romano.


Caro Romano, fra le varie incombenze degli «attaché militari» credo vi sia anche quella di assistere alle parate militari dei Paesi presso i quali sono accreditati, pure se forse non è il mezzo più moderno per rendersi conto dei progressi degli armamenti. Sbaglio forse?
Paolo Melucci, Milano
La presenza di un addetto militare alla parata di un Paese presso il quale è accreditato rientra tra le sue funzioni, non è uno scandalo e può essere un gesto di amicizia verso tutti coloro che, tra le forze armate del Paese ospitante, desiderano avere rapporti internazionali. In Italia, durante il fascismo, gli addetti militari stranieri assistevano generalmente alle parate militari anche quando i rapporti di Mussolini con i loro Paesi non erano particolarmente cordiali. In Urss gli addetti militari della Nato smisero di assistere alle parate dell'Armata Rossa soltanto dopo l'invasione sovietica dell'Afghanistan. L'Iran, a differenza di altri Paesi, non ha ancora invaso nessuno.


Per inviare una e-mail alla redazione del Corriere della Sera cliccare sul link sottostante


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT