Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Israele, si va verso le elezioni la cronaca di Davide Frattini
Testata: Corriere della Sera Data: 26 ottobre 2008 Pagina: 13 Autore: Davide Frattini Titolo: «Crisi in Israele, Tzipi Livni rinuncia al governo»
Crisi in Israele, Tzipi Livni rinuncia al governo
Questo il titolo sul CORRIERE della SERA di oggi, 26/10/2008, a pag.13 nel servizio di Davide Frattini.
DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME — La squadra del ranch, che si riuniva alla fattoria di Sharon, questa volta ha scelto una villetta alla periferia di Tel Aviv. Tzipi Livni ha convocato i suoi consiglieri nella notte e avrebbe deciso di chiudere i negoziati per formare una coalizione. Questa mattina dovrebbe incontrare il presidente Shimon Peres e annunciare la scelta di andare alle elezioni anticipate. Fino all'ultimo, il primo ministro incaricato ha tentato di evitare il voto. L'ex avvocato e agente del Mossad sarebbe stata pronta a formare una coalizione ristretta (con i laburisti, i Pensionati, Meretz) che avrebbe potuto sopravvivere solo con l'appoggio esterno dei deputati arabi. Le speranze di un governo di minoranza sono cadute, quando anche gli ultraortodossi di Degel Hatorah hanno detto no alla prima donna che avrebbe potuto diventare primo ministro in trentaquattro anni, dai tempi di Golda Meir. Dopo il rifiuto dello Shas, un altro partito religioso, sembrava sempre più difficile che Livni riuscisse a vincere l'ultimatum che lei stessa aveva posto: governo stabile o voto anticipato. Gli israeliani dovrebbero andare alle urne in febbraio. I consiglieri di Livni accusano Benyamin Netanyahu di avere offerto allo Shas — in cambio del no — gli aiuti alle famiglie che lui stesso aveva tagliato da ministro delle Finanze. «Netanyahu è consapevole che le elezioni sarebbero in questo momento un problema per il Paese, però sono la scelta migliore per lui e per il Likud», aveva commentato Yoel Hasson, parlamentare di Kadima e alleato di Livni. La destra resta favorita nei sondaggi. L'idea di una coalizione ristretta sarebbe comunque stata osteggiata da Shaul Mofaz — sconfitto da Livni alle primarie di Kadima — e da altri leader del partito. Anche Ehud Barak, leader dei laburisti, non era pronto ad accettare una squadra che probabilmente avrebbe potuto sopravvivere per pochi mesi. Le trattative con lo Shas si sono arenate perché Livni non avrebbe accettato tutte le condizioni. Nelle discussioni, i religiosi hanno seguito i dettami del rabbino Ovadia Yosef, 88 anni, capo spirituale della formazione. Lo Shas chiedeva un aumento nella finanziaria per gli aiuti alle famiglie povere con molti figli e un'estensione dei poteri delle corti rabbiniche. Livni sarebbe stata pronta a concedere la giurisdizione sulle dispute civili tra le coppie, come le cause di proprietà. Nel 2006, il partito ultraortodosso aveva già tentato di ottenere più poteri per i giudici religiosi, ma era stato respinto da Ehud Olmert, il premier dimissionario, e dai laburisti: l'accordo avrebbe intaccato i diritti degli israeliani laici. Se oggi Livni andrà da Peres per dichiarare la sconfitta, domani Ehud Olmert — coinvolto in uno scandalo per corruzione — aprirà la sessione invernale del Parlamento. Da primo ministro.
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