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Il presidente dell'Associazione "Pave the way" ci ha inviato il seguente comunicato che volentieri pubblichiamo. Il nostro giudizio su "Pave the Way" l'abbiamo già espresso quando a Roma si è tenuto il convegno su papa Pacelli, quindi non staremo a ripeterci. Non crediamo che l'opinione di un gruppo di persone possa influenzare il giudizio storico su Pio XII. E gli storici, in modo unanime, hanno chiesto al Vaticano di aprire gli archivi dal 1939 in avanti. Solo così si potrà verificare se Pio XII ha rotto quel silenzio che da sempre gli è stato rimproverato. Per non dire degli anni precedenti il '39, la sua condotta è stata tale da escludere qualsiasi proposta di beatificazione. Ecco il comunicato, del quale non condividiamo il contenuto, ma che pubblichiamo volentieri. Lo facciamo precedere da una breve uscita oggi sul Corriere della Sera, riguardante il nonno del ministro Herzog:
Roma, 24 10 2008 Presidenza di Pave the Way for Italy COMUNICATO STAMPA
Tutte le associazioni “Pave the Way” dell’Europa e degli Sati Uniti, nell’interesse della pace interreligiosa – bene supremo dell’umanità - invitano a trattare nella giusta prospettiva storica le questioni concernenti Pio XII. A tale proposito ci sembra utile a tutti segnalare che negli Archivi vaticani sono disponibili e catalogati i documenti fino a tutto marzo 1939. Sono accessibili a chiunque senza limitazioni, tutti gli atti della Santa Sede, concernenti il Concordato con Germania e quelli del periodo durante il quale l’allora cardinale Pacelli fu Segretario di Stato. Inoltre, fin dalla metà degli anni ’80, è disponibile la raccolta di documenti dell’Archivio vaticano del periodo pacelliano, successivo a marzo 1939, in 12 volumi. Questi libri sono regolarmente stampati e acquistabili da chiunque presso la Libreria Editrice Vaticana. Siamo certi che in questo spirito di fratellanza anche il ministro per gli Affari sociali di Israele, Isaac Herzog, non potrà non convenire con il giudizio storico pronunciato da suo nonno:«Santità, (...) il popolo ebraico ricorderà sempre con profonda gratitudine l'aiuto dato ad un così alto numero di suoi fratelli sofferenti durante la persecuzione nazista, sia dalla Santa Sede in generale che da decine di vescovi e di sacerdoti cattolici in tutta l'Europa (...) Voglia Dio che la storia possa ricordare che, quando tutto era buio per il nostro popolo, Sua Santità accese per noi una luce di speranza!». Così scriveva il 12 marzo 1946, a Sua Santità Pio XII, Isaac Halevi Herzog, rabbino capo nella Terra Santa e nonno dell’attuale ministro. Pave the Way, dopo gli esiti del Simposio internazionale tenutosi a Roma dal 15 al 17 Settembre, invita tutti a esprimersi con attenzione, moderazione e con la disponibilità al confronto aperto. Piero Laporta, Presidente Pave the Way, EU &IT |
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