Su REPUBBLICA di oggi, 18/10/2008, a pag.21, con il titolo " Un sindaco marocchino per Rotterdam ", la cronaca della nomina di Ahmed Aboutaleb a sindaco della città.
BRUXELLES - Ahmed Aboutaleb è nato quarantasette anni fa in Marocco, figlio dell´Imam di Beni Sidel, cittadina affacciata sul Mar Mediterraneo. A quattordici anni si è trasferito in Olanda dove ha studiato e preso un diploma tecnico. Quindi è diventato giornalista, portavoce e poi politico. Un anno e mezzo fa è stato nominato sottosegretario nel governo di coalizione guidato da Jan Peter Balkenende. E dal primo gennaio 2009 sarà sindaco di Rotterdam, la seconda città del Paese, il porto più grande d´Europa. Sarà il primo musulmano alla guida di un comune olandese, per di più nella metropoli che ha dato i natali al super-populista Pym Fortuyn e dove le politiche urlate vanno forte.
La parabola di Aboutaleb è destinata a far discutere. In Olanda i giornali hanno sparato la notizia della sua nomina in prima pagina. Per la sinistra è un passo decisivo verso l´integrazione. Per la destra uno scandalo. Se non altro perché non ha mai rinunciato al passaporto marocchino. Ma lui, serafico, risponde: in Marocco il passaporto non può essere restituito, per cui me lo tengo insieme alla doppia cittadinanza. Alle critiche più grossolane, come il fatto di avere sempre vissuto ad Amsterdam, invece non ha risposto. E le polemiche non impediranno alla Regina Beatrice di confermargli formalmente l´incarico.
Dunque l´Olanda si trova di nuovo all´avanguardia, forse suo malgrado o forse inevitabilmente. Uno scatto in avanti non da poco per una nazione in cui la stella dell´integrazione e delle politiche liberali va lentamente tramontando. Basti pensare ai continui scontri nelle periferie tra immigrati e polizia, alla crescente intolleranza verso gli stranieri, ma anche verso coffee shop e quartieri a luci rosse. Ma questa volta nel consiglio comunale di Rotterdam è successo l´inaspettato. Non solo perché Aboudaleb sarà il primo sindaco d´Olanda nato all´estero, ma anche perché nei Paesi Bassi il primo cittadino non viene eletto, ma nominato dalle autorità cittadine. E per tradizione le grandi città vengono spartite tra i principali partiti: a questo giro Rotterdam sarebbe dovuta andare al cristiano-democratico Geerd Leers, colui che a Maastricht ha portato avanti una crociata contro i coffee shop. Ma i laburisti, che dominano il consiglio comunale, hanno fatto uno strappo scegliendo Aboudaleb. Forse perché i sondaggi indicavano il gradimento dei cittadini per il segretario di Stato Nebahat Albayrak, la quale però non era disponibile. Dunque la scelta è caduta su un altro musulmano, per la gioia dei 350 mila marocchini che vivono in Olanda e di mezza Rotterdam, dove il 45% dei residenti è nato all´estero o da genitori immigrati. La scelta ha però provocato dure proteste del secondo partito della città, Leefbar Rotterdam, e del partito Liberale, che ha chiesto un dibattito d´emergenza in Parlamento, accomunati dalla volontà di stringere le maglie dell´immigrazione.
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