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Igor Man e le sue preoccupazioni 17/10/2008
Caro Mann,
La prego umilmente di riflettere su quanto Lei ha affermato, e di valutare obbiettivamente la situazione concernente le relazioni tra Siria, Iran e Libano.
Mi sembra che allo stato attuale delle cose questi 3 Paesi si stiano dando un gran da fare per unire le proprie forze, altro che pensare a sgambettarsi. Stanno lavorando su un accordo di pricipii con il quale rafforzare l´asse Teheran-Damasco-Beirut, i cui fini sono generalmente noti. Descrivendo le caratteristiche degli alberi, mi sa tanto che a Lei sia sfuggita la dimensione della foresta. Che senso ha definire “preoccupante” la forza politico-militare (il fatto che in realtá si tratti di un potente movimento terroristico destabilizzante non sembra rientrare nel Suo ordine di idee…) che si muove a ridosso del confine con la Siria? È proprio nella Beeqa Valley che hizb´allah concentra l´attivitá di traffici e contatti con la Siria. È da questa valle che passano le armi fornite dal regime di Teheran. Senza l´ appoggio di Damasco le difficoltà sarebbero ben notevoli per Teheran. Naturalmente è una collaborazione che implica una relazione sostanziale fra Libano e Siria. Da ció scaturisce l´esigenza di avviare una trattativa diplomatica fra i due Paesi, volta a favorire la realizzazione dei disegni –alquanto nefasti- di Teheran. Corre voce che addirittura si stia discutendo la creazione di un accordo di “mutuo soccorso” fra Libano e Siria, la cui parte di mediatore/regista spetterebbe –ancora una volta- al regime iraniano. Come Lei puó notare (nel limite delle Sue facoltá), i tasselli del mosaico si riordinano alla perfezione e ci troveremo a fare i conti con un´ alleanza fra Paesi in grado di minacciare seriamente la fragile costituzione dello scacchiere medio-orientale, magari scatenando l´ennesimo conflitto su larga scala.
Proprio stamattina leggevo sul Jerusalem Post la dichiarazione del Segretario Generale delle Nazioni Unite, contenuta nel rapporto semestrale al Consiglio di Sicurezza. In primo luogo il Ban Ki-Moon denuncia la presenza in Libano di un assetto militare –leggi hizb´allah- in grado di mettere a repentaglio la consolidazione della sovranità e dell´autorità dello Stato Libanese. In secondo luogo Mr Ban ha lodato l´iniziativa diplomatica intrapresa da Siria e Libano. Ancora una volta non è stato considerato il ruolo di Teheran, la cui influenza nell´ assetto strutturale di hizb´allah è tutt´altro da sottovalutare.  
Cordialmente la saluto
Paolo Scanferla – Ein Harod Meuchad – Israel

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