Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Un diplomatico tedesco alla sfilata dei missili iraniani fa scoppiare la polemica e accende i riflettori sulla crescita dei rapporti economici tra Berlino e Teheran
Testata: Corriere della Sera Data: 17 ottobre 2008 Pagina: 16 Autore: Danilo Taino Titolo: «La parata iraniana imbarazza Berlino»
Dal CORRIERE della SERA del 17 ottobre 2008:
BERLINO — Gli eccessi di zelo fanno spesso male ai burocrati tedeschi. Quel attaché militare a Teheran mandato dal suo ambasciatore alla sfilata di Mahmoud Ahmadinejad — gesto di amicizia estrema finalizzata a strappare contratti — è diventato un imbarazzo serio per il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier. Ha riacceso i riflettori sugli affari tra Germania e Iran, ancora consistente nonostante le sanzioni legate al programma nucleare iraniano e nonostante le promesse della cancelliera Angela Merkel di ridurre l'interscambio. Il fatto è successo lo scorso 21 settembre. Il responsabile militare dell'ambasciata tedesca in Iran ha partecipato, unico diplomatico occidentale, alla parata annuale di commemorazione della guerra contro l'Iraq. Discorso di Ahmadinejad, corteo di mezzi di guerra tra cui i missili Shihab 3 con scritte tipo «Israele deve essere spazzata via dalle mappe ». Striscioni del genere «Israele dovrebbe essere cancellata dal mondo». Scandalo. I governi tedeschi sostengono di avere obblighi morali nei confronti di Israele, vista la storia: un loro rappresentante che assiste a una sfilata minacciosa e aggressiva non è passato inosservato. Non solo. La Germania è il «più uno» del gruppo 5+1 che sta trattando con Ahmadinejad per impedirgli di proseguire nel programma nucleare. Di più: tre anni fa, l'Unione europea ha deciso che nessun rappresentante dei 27 avrebbe partecipato alla sfilata militare iraniana. Steinmeier ha dunque convocato il suo ambasciatore in Iran, Herbert Honsowitz, noto nel mondo della diplomazia per l'impegno strenuo che mette nel promuovere le buone relazioni d'affari tra imprese tedesche e iraniane. Honsowitz è stato a Berlino un paio di settimane, ha avuto più incontri per spiegare come mai ha mandato un suo uomo all'imbarazzante sfilata. Pochi giorni fa, è tornato a Teheran e ora Berlino ammette che il suo rappresentante ha violato le direttive della Ue. Grave. Soprattutto perché, così, l'attenzione si è spostata sui rapporti d'affari tra Germania e Iran, che stanno al fondo dello scivolone. Il governo e i media israeliani sono molto critici. Gli americani fanno sapere di essere irritati. Ieri, il Wall Street Journal ha pubblicato un editoriale nel quale sottolinea che nei primi sette mesi di quest'anno la Germania ha approvato 1.926 operazioni d'affari con l'Iran, il 63% in più dell'anno scorso. Un aumento delle esportazioni del 14,1%. E che la Camera di commercio tedesco-iraniana ha quasi duemila membri. In effetti, è vero che da 30 anni a questa parte la Germania è il primo esportatore mondiale in Iran (ora, forse superato dalla Cina) e che due terzi delle imprese iraniane hanno commerci con i tedeschi. Ma è anche vero che, in termini di volumi, l'interscambio è in caduta e lo Stato tedesco dà sempre meno crediti all' esportazione verso Teheran. Ciò nonostante, l'ambasciatore Honsowitz e il suo attaché militare hanno fatto arrossire Berlino.
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