"L'importanza crescente del genocidio ebraico nel dibattito pubblico e il modo in cui è stato evocato per giustificare la politica israeliana nella questione palestinese"......
lettera firmata
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Lei ha scritto ieri, in risposta ai lettori che chiedevano delucidazioni sul numero dei morti di Dresda: Per il genocidio ebraico, ad esempio, le cifre vanno da circa quattro milioni e duecentomila nel 1953, a 4.800.000 verso la fine degli anni Settanta e ai 6 milioni comunemente citati più recentemente. Ma la differenza è spiegata
in parte dal fatto che la cifra maggiore include probabilmente anche gli ebrei morti nei ghetti di stenti e malattie
(circa 800.000).
Al museo di Yad Vashem lei potrebbe trovare le spiegazioni del mutare delle cifre negli anni. Si documenti.
Ma le devo porre qui una domanda ben più seria, alla quale la invito a rispondermi, anche direttamente se non
desidera pubblicarmi: a che cosa allude con la frase che scrive relativa ai morti di stenti nei ghetti? Pensa forse
che quelle persone che erano braccate, o rinchiuse in ghetti o in campi di concentramento in attesa di finire nei
campi di sterminio, e che sono morte di stenti e di malattie, oppure quelle che sono morte nei viaggi verso i
campi, ma prima di giungervi, pensa forse che non facciano parte delle vittime di quel genocidio?
Fu forse la loro una semplice morte di stenti o di malattia?
lettera firmata